Leggi

Zucchero: arrivano censure dal Wto. E la Ue produrrà biocarburante

Qui Bruxelles, a cura di Matteo Manzonetto.

di Matteo Manzonetto

Nuovo slancio al Doha Round: le negoziazioni al Summit ministeriale del Wto (Organizzazione mondiale del commercio) svoltosi a Parigi all?inizio di maggio hanno portato a un accordo per adottare un metodo di conversione universale per le tariffe dei prodotti agrari. Un progresso che è partito da una proposta Ue, migliorata per trovare un compromesso con i grandi esportatori agricoli, come il Brasile e l?Australia, coi quali Bruxelles si è spesso scontrata in materia agricola. «Non sarà facile trovare un metodo di conversione, e nessun partner ne verrà favorito in modo assoluto», sottolinea la Commissione europea.
La contropartita cui mirano Ue e soprattutto Usa per un mercato agricolo meno squilibrato è l?apertura del settore dei servizi e della manifattura. I Paesi in via di sviluppo però sembrano restii ad accettare questa proposta, se non verrà ricambiata da un conseguente apertura del mercato del lavoro nei Paesi occidentali per i propri lavoratori qualificati.
Una svolta importante c?è stata per quanto riguarda lo zucchero. A fine aprile il Wto si è pronunciato contro l?Ue, dichiarando che Bruxelles sostiene finanziariamente il proprio zucchero sul mercato mondiale in modo illegale. Questa decisione, che ha fatto felici Brasile e Australia, obbliga l?Ue ad affrontare a tappe forzate la riforma del settore. Decisione che però scontenta molti Paesi Acp (Asia – Caraibi – Pacifico), che avevano stretto con l?Ue accordi bilaterali speciali che gli permettevano di vendere il proprio prodotto sul mercato europeo a un prezzo artificiale. Scontenti saranno anche i bieticoltori europei, che vedranno venire meno ingenti finanziamenti. Una delle alternative proposte da Bruxelles? L?utilizzo dei tuberi saccariferi per la produzione di bio carburante.

Cosa fa VITA?

Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è  grazie a chi decide di sostenerci.