La mia non vuole essere una fissazione ma Zuccaro, il procuratore di Catania non ne azzecca davvero una nella sua pervicace ostinazione (leggi qui) sulle ong e migranti, in tre anni non ha mandando una palla in buca costando tanto, troppo, ai contribuenti italiani.
Nulla sulle ong, sullo smaltimento rifiuti della nave Acquarisu (leggi qui), e ora, notizia fresca, il tribunale dei ministri di Catania che lo smentisce chiedendo l'autorizzazione a procedere contro Matteo Salvini per il reato di sequestro di persona per il caso della nave Diciotti. Diversamente da quanto aveva chiesto la Procura guidata proprio da Carmelo Zuccaro, i tre giudici che hanno esaminato il fascicolo proveniente da Palermo (che si era spogliato dell'inchiesta per competenza territoriale) ritengono che ci siano elementi per procedere contro il ministro dell'Interno per il trattenimento a bordo di 174 migranti (ricordate? Fermi in porto con il divieto a scendere). Il tribunale dei ministri composto da Nicola La Mantia, Paolo Corda e Sandra Levanti, ritiene che Salvini abbia abusato dei suoi poteri. Queste le motivazioni con le quali i giudici chiedono l'autorizzazione a procedere di Salvini, “Per avere, nella sua qualità di ministro dell'Interno, abusando dei suoi poteri, privato della libertà personale" i 177 migranti approdati a Catania. "Violando le convenzioni internazionali in materia di soccorso in mare e le correlate norme di attuazione nazionali, non consentendo senza giustificato motivo al competemte Dipartimento per le libertà civili e immigrazione di esitare tempestivamente la richiesta di Pos ( porto sicuro) presentata alle 22.30 del 17 agosto, bloccava la procedura di sbarco dei migranti così determinando consapevolmente l'illegittima privazione della libertà personale di questi ultimi costretti a rimanere in condizioni psicofisiche critiche a bordo della Diciotti”. “Fatto aggravato dall'essere stato commesso anche in danno di soggetti di minore età”.
Motivazioni assai argomentate e serie, pensare che Salvini in una delle sue quotidiane, o quasi, dirette Facebook il 1 novembre scorso, esibendo la lettera appena arrivata dalla Procura di Catania, si era gioiosamente così espresso (nella foto il momento della lettura della lettera): «Oggi dì di festa scopriremo insieme se continuo ad essere indagato o se l’accusa di sequestro di persona è stata archiviata», apre la lettera di Carmelo Zuccaro che comunica che «nel trasmettere gli atti ho formulato richiesta motivata di archiviazione».
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