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Zoomafia, quei numeri sui minori che nascondono una violenza diffusa

Secondo il rapporto Zoomafia 2024 di Lav, i procedimenti per reati contro gli animali che hanno per protagonisti i minori sono aumentati del 64%, +114% gli under 18 indagati. Ciro Troiano: «Dal 2010 al 2023, i crimini commessi da minorenni per lesioni dolose, rissa e rapina sono aumentati dell’80%»

di Alessio Nisi

zoomafia

Sono indagati principalmente per maltrattamenti e uccisioni di animali, ma anche per corse clandestine di cavalli. Il 66,3% vive al Sud, con preoccupanti legami con la criminalità organizzata. Parliamo di minori e di violenza sugli animali. Un rapporto che si consolida. Rispetto al 2022 i procedimenti per questo genere di reati che hanno per protagonisti giovani sono aumentati del 64%, passando da 25 a 41. A fronte di una crescita del 114% del numero di under 18 indagati.

Sono alcuni dei numeri che emergono dal venticinquesimo rapporto Zoomafia curato da Ciro Troiano, criminologo e responsabile Osservatorio zoomafia Lega anti vivisezione – Lav.

zoomafia
da sinistra Ciro Troiano, criminologo e responsabile Osservatorio Zoomafia Lav, Jacopo Morrone, presidente della Commissione parlamentare di
inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su altri
illeciti ambientali e agroalimentari, e Gianluca Felicetti, presidente Lav

Corse clandestine di cavalli, truffe nell’ippica, bracconaggio, traffico di cuccioli, macellazioni clandestine, ma anche combattimenti di animali, contrabbando di fauna, pesca di frodo, uso di animali a scopo intimidatorio. E zoocriminalità minorile: sono queste alcune delle forme dello sfruttamento criminale degli animali, un fenomeno tanto complesso quanto magmatico passato al setaccio dal report.

L’analisi di Lav si basa sui dati ottenuti da un campione pari al 75% delle procure italiane: un numero che ricomprende 101 procure ordinarie (su un totale di 140) e 26 procure (su un totale di 29) presso il Tribunale dei minori.

La maggioranza dei reati non viene denunciata

A fronte di una sostanziale uguaglianza numerica rispetto alle 9 mila notizie di reato del 2022 e del 2023, Ciro Troiano spiega, tra i dati, «quanto il sistema preventivo non funzioni», aggiungendo che «ogni ora 1 persona viene denunciata» per questi reati. Ancora più preoccupante sono in questo senso «forme di maltrattamento organizzate poste in essere da gruppi riuniti» e il fatto che «la stragrande maggioranza dei reati non viene denunciata».

I minori

L’analisi di Troiano si ferma poi «sull’aumento dei reati commessi dai minori». Oltre i numeri, «è un indice di violenza diffusa. La violenza si manifesta prima di tutto verso i più deboli. Gli animali non fanno eccezione: sono esseri indifesi che non sono in grado di rivendicare i loro diritti». E, precisa, «non sono crimini commessi da ragazzi problematici o provenienti da situazioni sociali di marginalità, ma spesso si tratta ragazzi del tutto integrati. Spesso poi quelli commessi dai ragazzi ai danni di animali sono crimini commessi in gruppo e condivisi sui social, da dove spesso partono le notizie di reato».

Le corse clandestine di cavalli

Sugli otto minorenni denunciati per corse clandestine di cavalli, «plateale manifestazione dell’arroganza mafiosa sul territorio», il criminologo evidenzia come si tratti di una tipica manifestazione criminale. «Un aspetto che si inserisce all’interno di un aumento della criminalità minorile». Dal 2010 al 2023, puntualizza, «i crimini commessi da minorenni per lesioni dolose, rissa e rapina, sono aumentati dell’80%, da 2 mila a 3650». È una violenza, «che non ha confine di specie. Anche gli animali sono vittime.

Procedimenti e indagati

Dai numeri congiunti delle procure ordinarie e minorili risulta una diminuzione dello 0,85% dei procedimenti del 2023 rispetto al 2022: 6860 a fronte dei 6802 dello scorso anno. A proposito del numero di indagati, risulta una contrazione del 4,06% del del 2023 rispetto al 2022: 3667 contro i 3518 dello scorso anno.

Lo studio rileva che nel 2023 le procure hanno aperto sui reati in questione 24 fascicoli, con circa 13 indagati al giorno.

Si lucra sulla pelle degli animali

«Il quadro che emerge dal nuovo rapporto Zoomafia», mette in evidenza Gianluca Felicetti, presidente Lav, «descrive una pericolosa e ramificata diffusione dei crimini che lucrano sulla pelle degli animali contro i quali, per diversi aspetti, polizie e procure hanno oggi delle armi spuntate. Ci chiediamo come mai sia ferma da più di sei mesi alla Commissione giustizia della Camera dei deputati l’approvazione delle proposte di legge per inasprire le pene e rendere più efficaci le norme per perseguire i reati contro gli animali, approvazione dovuta anche in attuazione dell’articolo 9 della Costituzione».

Fonte di guadagno per i gruppi criminali

Per Troiano «i traffici legati allo sfruttamento degli animali rappresentano un’importante fonte di guadagno per i vari gruppi criminali che manifestano una spiccata capacità di trarre vantaggio da qualsiasi trasformazione del territorio e di guadagnare il massimo rischiando poco».

Le varie indagini svolte nel corso degli anni nel nostro Paese, aggiunge, «hanno fatto emergere una realtà zoomafiosa, composita, articolata, anche con capacità di tessere rapporti collusivi con appartenenti alla pubblica amministrazione. Si tratta di gruppi molto dinamici sotto il profilo economico, che fanno uso di modalità operative particolarmente sofisticate, diramati su tutto il territorio nazionale e con intrecci internazionali».

Realtà poco esplorata

Una realtà, quella degli affari illeciti legati agli animali, sottolinea Jacopo Morrone, presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su altri illeciti ambientali e agroalimenta, «che purtroppo non è ancora abbastanza esplorata nonostante attiri sia la criminalità organizzata, sia quella comune con un esteso giro di affari illegali».

I reati

Emerge dall’analisi di Lav che il reato più contestato è quello di uccisione di animali (ex articolo 544bis codice penale), con 2819 procedimenti (il 39,60% del totale) e 474 indagati.

Segue il reato di maltrattamento di animali (ex articolo 544ter codice penale) con 2076 procedimenti (il 29% del totale) e 1342 indagati.

Risultano 955 procedimenti (il 13,42 % del totale) e 764 indagati per abbandono o detenzione di animali in condizioni incompatibili con la loro natura (ex articolo 727 codice penale).

Seguono inoltre reati venatori (932 procedimenti e 828 indagati), uccisione di animali altrui (282 procedimenti e 126 indagati), traffico di cuccioli (32 procedimenti e 61 indagati), organizzazioni di combattimenti tra animali e competizioni non autorizzate (18 procedimenti e 37 indagati).

In apertura foto di Mark Galer per Unsplash. Nel testo foto di Alessio Nisi

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