Formazione

Zimbabwe, si ritira Tsvangirai: «Troppa violenza»

Il leader dell’opposizione ha annunciato di non voler partecipare al ballottaggio per le presidenziali. Mugabe riconfermato. Pesanti critiche dai governi occidentali.

di Redazione

Harare, capitale dello Zimbabwe. L?annuncio, neanche tanto a sorpresa, è arrivato ieri. Il Movimento per il Cambiamento Democratico non parteciperà al ballottaggio di Venerdì 27 Giugno. «Non intendiamo partecipare a questo vergognoso , violento e illegittimo processo elettorale» ha affermato il candidato alla presidenza, Morgan Tsvangirai «Non faremo il gioco di Mugabe».

La Bbc aveva già avvertito che l?idea di ritirarsi dalla competizione era più che viva nelle menti dei dirigenti dell?opposizione. Le minacce, le intimidazioni, gli arresti, ma soprattutto i continui scontri che stanno incendiando il clima politico del paese, hanno portato i leader a prendere la decisione che tanti governi stranieri, e gran parte della popolazione, temevano.

Il presidente Mugabe ha ottenuto la riconferma. Negli scorsi giorni aveva detto di essere pronto a prendere le armi per evitare al MCD di governare. Non ce n?è stato bisogno. Ha vinto a mani basse, anche se la sua vittoria era data per certa. Durante questi mesi i suoi uomini avevano raggiunto quasi tutti i villaggi dello Zimbabwe, incontrando, minacciando e picchiando buona parte delle tribù.

Non si sono fatte attendere le risposte delle potenze occidentali. Il ministro degli esteri inglese, David Miliband, ha dichiarato non legittimo il governo di Mugabe, la Casa Bianca ha chiamato «teppisti» i dirigenti dello Zanu-Pf, il partito del presidente, i governi dei principali paesi africani, in primis il leader sudafricano Mbeki, hanno chiesto a Tsvangirai e Mugabe di trovare un accordo per un governo di unità nazionale. Ma l?idea è già stata scartata da tempo dal presidente.


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