Mondo

Zimbabwe: primi risultati favorevoli all’opposizione

Ma il suo leader Morgan Tsvangirai denuncia "brogli elettorali"

di Joshua Massarenti

I primi risultati delle elezioni politiche che si sono svolte ieri in Zimbabwe danno il partito del presidente Mugabe per sconfitto. Su 19 circoscrizioni in cui i voti sono già stati scrutinati, 17 sono andate a vantaggio dell’opposizione. Lo ha annunciato stamane la Commissione elettorale dello Zimbabwe.

Le circoscrizioni conquistate dal movimento oppositore Mdc (Movimento per il cambiamento demcoratico) guidato da Morgan Tsvangirai sono per tradizione favorevoli all’opposizione e riguardano le principali città dello Zimbabwe (Harare, la capitale, Bulawayo, Masvingo e Mutare). Al contrario, le zone rurali, da cui si aspettano i risultati, sono considerate roccaforti del partito presidenziale Zanu-PF (Unione nazionale dello Zimbabwe- Fronte patriottico). Questi primi risultati non possono quindi consentire agli oppositori di avere la vittoria già in tasca.

Anzi, il sistema di ripartizione dei seggi parlamentari si è sempre rivelato sfavorevole al partito di Tsvangirai: sui 150 deputati compongono l’Assemblea nazionale, 120 sono eletti mentre gli altri 30 sono direttamente nominati da Mugabe. Per avere la maggioranza assoluta, allo Zanu-PF basta conquistare 76 seggi, mentre al Mdc è necessario aggiudicarsi 76 circoscrizioni.

Il clima di serenità che sta avvolgendo questo tornata elettorale, in totale contrasto con le violenze che hanno caratterizzato quelle del 2000, è stato “rotto” dal leader dell’opposizione Tsvangirai che ha denunciato “brogli elettorali”. Inoltre, nella giornata di ieri, circa 200 donne riunitesi nel centro di Harare per pregare affinché il “buon senso” prevalga in queste elezioni, sono state arrestate dalla polizia e portare via nel commissariato centrale della capitale.

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