Welfare

Zimbabwe: governo annuncia fine demolizioni baraccopoli

Intanto proseguono le pressioni della Comunità internazionale che non si fida degli annunci del regime di Mugabe

di Redazione

Il vicepresidente dello Zimbabwe, Joyce Mujuru, ha annunciato oggi che si e’ concluso il controverso programma di demolizioni delle baraccopoli che circondano la capitale Harare. Lo hanno detto i media statali. L’annuncio giunge una settimana dopo una richiesta in tal senso da parte delle Nazioni Unite. Non e’ tuttavia la prima volta che il governo del Paese dell’Africa meridionale annuncia la fine delle demolizioni. In precedenza lo stesso presidente Robert Mugabe e alcuni ministri avevano fatto annunci uguali, mentre le ruspe delle forze di sicurezza continuavano a abbattere le baracche, le misere casupole, le botteghe improvvisate dove vivono e si arrabattano centinaia di migliaia di persone fuggite dalle campagne. Il direttore del programma Habitat dell’Onu Anna Tibaijuka, inviata dal segretario generale delle Nazioni Unite Kofi Annan a constatare la situazione, in un rapporto diffuso venerdi’ scorso aveva detto che sono stati distrutti gli alloggi e le attivita’ di circa 700.000 persone, e che il programma di demolizioni del governo ha colpito altre 2,4 milioni di persone. Mujuru, che fa le veci di capo di Stato mentre Mugabe e’ in visita in Cina, ha detto ai media che la campagna di distruzioni e’ conclusa e ha chiesto alla comunita’ internazionale, compreso l’Onu, di aiutare a costruire nuove case per migliaia di senzatetto. ”L’operazione nazionale e’ completata. Abbiamo raggiunto quanto ci eravamo prefissati”, ha detto il vicepresidente. Il governo di Mugabe ha sostenuto che le demolizioni hanno lo scopo di farla finita con il mercato nero e l’illegalita’, e mirano a fornire alloggi decenti ai baraccati, ma secondo il Movimento per il cambiamento democratico, d’opposizione, esse si sono concentrate nelle aree dove il partito ha la sua base urbana. Ieri la signora Tibaijuka ha illustrato il suo rapporto al Consiglio di sicurezza dell’Onu, dopo che la Gran Bretagna sostenuta da Usa e altri Paesi ha obbligato l’organismo a discuterne a porte chiuse, nel tentativo di portare il dossier Zimbabwe all’ordine del giorno del consiglio. La Gran Bretagna e gli Usa conducono una campagna di isolamento dello Zimbabwe soprattutto a causa della controversa riforma agraria avviata da Mugabe, che e’ accusato anche di aver vinto con i brogli tutte le elezioni dal 200 in poi. Harare ha respinto il rapporto della signora Tibaijuka definendolo ingiusto e di parte. Annan ha detto di essere stato invitato da Mugabe a andare di persona a verificare la situazione e che ha accettato l’invito, senza precisare la data della visita.


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