Mondo

Zimbabwe, feriti due osservatori elettorali

L'episodio e' l'ultimo in una spirale di violenze e intimidazioni caratterizzano in modo inquietante la campagna elettorale

di Gabriella Meroni

Due osservatori sudafricani, in Zimbabwe per seguire le elezioni presidenziali del 9-10 marzo, sono stati feriti da un gruppo di militanti del partito governativo (Zanu-Pf) a Kwekwe. Lo ha riferito un comunicato del Movimento per il cambiamento democratico (Mdc, opposizione). Osservatori e dirigenti delle sezioni locali dell’Mdc stavano parlando quando circa 200 persone hanno dato l’assalto agli uffici con pietre e bastoni. Altri cinque civili, simpatizzanti dell’Mdc, sono rimasti feriti. L’episodio e’ l’ultimo in una spirale di violenze e intimidazioni che, con la connivenza delle autorita’, caratterizzano in modo inquietante una campagna elettorale attraverso la quale Robert Mugabe, 78 anni compiuti ieri, cerca di essere rieletto. Sabato scorso il capo degli osservatori europei, lo svedese Pierre Schori, e’ stato espulso dal Paese senza una ragione precisa. Un provvedimento che ha provocato lunedi’ l’adozione di sanzioni mirate contro lo Zimbabwe da parte dell’Unione europea. Ma a rischiare sono innanzitutto i sostenitori e gli esponenti dell’opposizione: oggi la polizia ha sparato a due riprese contro un corteo di auto del leader dell’Mdc, Morgan Tsvangirai, vicino a Maringire (sud), senza tuttavia colpire nessuno. Poco prima – ha detto un esponente del partito – gli agenti avevano sparato per allontanare simpatizzanti che si erano accostati al convoglio. Tsvangirai e’ l’uomo che sfidera’ il vecchio Mugabe nelle presidenziali di marzo. Stamane all’alba infine un colono bianco di 36 anni, James Ogden-Brown, e’ stato costretto a fuggire con tutta la famiglia dalla propria fattoria per l’invasione delle sue terre, a sudovest di Harare, da parte di una trentina di militanti.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA