Sostenibilità
Zegna (Federtessile) chiede alla UE iniziative atutela del consumatore
Inisme al presidente di Euratex Michele Tronconi chiede il rispetto di alcune regole fondamentali di trasparenza su composizione tessuti
di Redazione
Paolo Zegna e Michele Tronconi, rispettivamente presidente della Federazione imprese tessili e moda italiane (Smi-Ati) e presidente in pectore di Euratex, l?associazione degli impre nditori tessili europei, solleciteranno ancora la Commissione ed il Parlamento europeo ad assumere iniziative finalizzate alla tutela del consumatore. Chiederanno inoltre che vengano rispettate le regole, da parte di tutti gli attori in campo, domandando il sostegno del Governo italiano ed in particolare del ministro per il Commercio Internazionale ed i Rapporti Europei, Emma Bonino. La nuova richiesta prende spunto dai risultati di un’indagine promossa da Itf, organismo delle Camere di commercio italiane, eseguita su un campione di prodotti tessili acquistati in cinque grandi città europee. L’indagine ha rilevato che il 57,6% dei capi di abbigliamento esaminati non rispetta le prescrizioni comunitarie sulla composizione fibrosa del tessuto, mentre una rilevante percentuale di capi contiene sostanze potenzialmente pericolose per l’uomo e per l’ambiente, senza che il consumatore risulti correttamente informato. La lettera continua, sottolineando che ”oggi l’Europa non trova ancora il coraggio di optare per un concetto di ‘piena trasparenza’, come peraltro richiesto dalle associazioni dei consumatori europei, tra cui la più importante associazione di consumatori tedesca, Verbraucherzentrale Bundesverband, di cui l’adozione del Made in, peraltro obbligatorio in Giappone come negli USA, e’ parte costitutiva. L’industria Tessile ed Abbigliamento Italiana -proseguono Zegna e Tronconi- non ha paura di competere con la nuova concorrenza proveniente dai paesi a bassi costi di produzione , anzi e’ fermamente convinta di poter continuare a vincere, in un mercato ‘free purché fair”’. Infine, ”il verdetto finale può e deve essere pronunciato dai consumatori del mondo -affermano i due imprenditori- ma occorre che sia data loro la massima informazione sui prodotti loro offerti. Solo così metteremo veramente il consumatore al centro del nostro operare. Solo così, noi pensiamo -concludono Zegna e tronconi- riusciremo a dare la piena valorizzazione a quello che le nostre industrie hanno costruito nel corso di più di un secolo di operare nel rispetto dei propri clienti?.
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