Non profit

Zappolini: «Nell’Italia del Rubygate ci vuole più rabbia»

Intervista al neo presidente del Cnca

di Lorenzo Alvaro

Don Armando Zappolini è il nuovo presidente del Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza (Cnca). È stato eletto (nell’assemblea che si è tenuta a Roma il 21 e 22 gennaio) insieme al consiglio nazionale della Federazione, anch’esso in larga parte rinnovato. Zappolini prende il posto di Lucio Babolin, che ha guidato il Cnca per due mandati (8 anni). Mauro Giacosa è stato confermato tesoriere della Federazione. Nel 1990 fonda la comunità terapeutica per persone tossicodipendenti di Usigliano e nel 1993 entra nel CNCA proprio con questa organizzazione. Sempre nel 1990 conosce Madre Teresa di Calcutta (che ha, poi, fatto visita alla parrocchia di Perignano) e, l’anno successivo, fonda l’associazione Bhalobasa, proprio per organizzare azioni di aiuto in favore delle comunità del Sud del mondo. L’associazione ha promosso, infatti, numerosi progetti in India, Uganda, Burkina Faso, Ecuador, Brasile, Repubblica Democratica del Congo e Tanzania e favorito fortemente il sostegno a distanza. Un impegno che Zappolini ha continuato anche nel CNCA, curando la nascita del Gruppo tematico Internazionale della Federazione, che raccoglie esponenti dei diversi gruppi del CNCA che gestiscono progetti nel campo della cooperazione. Don Armando è attivo anche all’interno di Libera, contro la diffusione delle mafie e per la promozione di una cultura della legalità.

 

Vita. Nel suo discorso d’insediamento ha detto che urge combattere ingiustizie e iniquità. Nell’Italia del Rubygate come si fa?
Zappolini. Bisogna recuperare la passione e la rabbia. Diventano voce e voglia di fare. È l’unico modo per rompere questa logica di ricchezza in mano di pochi e fermare il disfacimento culturale del nostro paese. In Italia oggi tutto è normale e accettabile. Bisogna invertire la tendenza.

Vita. La sua successione a Lucio Babolin sarà nel segno della continuità?
Zappolini. Certamente. Sono stato in questi anni vice presidente di Lucio. E lui è rimasto nel Consiglio. Più di così non si poteva fare per confermare la linea.

Vita. Lei parla, nel suo piano programmatico, di rafforzamento politico e culturale. Cosa significa?
Zappolini. Questo è un buon esempio di continuità. Due anni fa abbiamo deciso, con una delle nostre assemblee, di costruire reti e creare collegamenti per diventare una presenza forte, anche culturale. Il significato del rafforzarsi significa solo continuare su questa strada. Non vogliamo entrare in politica o sostiturci ad essa. Solo continuare qualcosa che abbiamo cominciato.  

Vita. Lei ha conosciuto Madre Teresa. Cos’ha voluto dire questo incontro?
Zappolini. È uno di quegli incontri che ti cambiano la vita. C’era un prete, padre Orson Welles, si chiamava come l’attore, che veniva in esteta da Calcutta ad aiutarmi. Era uno dei primi bambini che la suora aveva raccolto per le strade della città. Un’estate Madre Teresa era a Roma e lo invitò ad andarla a trovare. Lui le disse che non poteva perché doveva aiutarmi. Allora Madre Teresa scherzò dicendo “voglio vedere chi è questo prete più importante di me!”. Da questa battuta nacque l’incontro. Lei venne qui in Toscana.  

Vita. Come mai entrò nel Cnca?
Zappolini. Perché ci rendemmo conto che era la nostra casa. Eravamo una piccola associazione, e sentivamo spesso parlare di questa rete nazionale. Nel 1993 partecipai ad un assemblea. Tornato a casa capii che quello era un luogo dove quello che pensavamo e vivevamo era condiviso. Così cominciò la strada insieme.

Vita. Lei ha sempre avuto un occhio attento per quello che succede all’estero e una visione molto internazionale. Cosa ci dobbiamo aspettare?
Zappolini. Una delle novità importanti del nuovo corso sarà il tentativo di collegare quello che avviene nel mondo a quello che accade qui. C’è una globalizzazione impresssionante delle ingiustizie e dei mancati. Cominceremo con gli oltre 50 progetti che abbiamo attivi nel mondo e cercheremo di allargarci ancora.  

Il nuovo consiglio è composto, oltre che da don Armando, da Lucio Babolin, Carla Bartolucci, Salvo Cacciola, Pasquale Calemme, Vincenzo Castelli, Tiziana Ciliberto, Massimo Costantini, Carlo De Angelis, Riccardo De Facci, Claudio Figini, Attilia Franchi, Marina Galati, Mauro Giacosa, Francesco Giunta, Maurizio Guadalupi, Matteo Iori, Liviana Marelli, Fabrizio Mariani, Anna Martini, Anna Melis, Gigi Nardetto, Alessia Pesci, Caterina Pozzi, Maria Stagnitta, Marco Vincenzi. Zappolini ricopriva già l’incarico di vicepresidente del Cnca e responsabile del settore internazionale. È stato anche presidente del Cnca Toscana e, per breve tempo, del Cnca Abruzzo. 


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