Famiglia
Zanotelli: «Le spese per le armi valgono una manovra»
Ogni minuto l'Italia spende 50mila euro per la difesa
di Redazione
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In Italia spendiamo oltre 50mila euro al minuto per la Difesa, cioè 3 milioni di euro all’ora e 76 milioni al giorno: «neanche se fossimo invasi dagli UFO». Così padre Alex Zanotelli inizia il suo nuovo appello per tagliare le spese militari e mettere più soldi sulle spese sociali. L’appello “Manovra e armi, il male oscuro” è pubblicato sul sito www.ildialogo.org e lì può essere lì sottoscritto.
«È mai possibile – si chiede Zanotelli – che a nessun politico sia venuto in mente di tagliare queste assurde spese militari per ottenere i fondi necessari per la manovra invece di farli pagare ai cittadini?». Infatti, sommando ai 27 miliardi del Bilancio Difesa 2010 anche i 17 miliardi di euro per acquistare i 131 cacciabombardieri F 35 nei prossimi anni, «vediamo che corrispondono alla manovra del 2012 e 2013».
«Mi meraviglia molto il silenzio dei nostri vescovi, delle nostre comunità cristiane, dei nostri cristiani impegnati in politica», conclude Zanotelli.
Bonelli (Verdi): il governo risponda
La stessa cifra di 43 miliardi di euro in spese militari per i prossimi anni, ha fatto impallidire nei giorni scorsi che il presidente nazionale dei Verdi Angelo Bonelli, che ha commnetato così le mosse della manovra: «Il governo ha deciso di salassare i cittadini e le famiglie che già stanno pagando i prezzi di tutti gli errori di questa maggioranza mentre nulla è stato fatto sulla riduzione delle spese militari che costeranno nei prossimi anni almeno 43 miliardi all’Italia».
«Vorremmo che qualcuno del governo rispondesse a questa semplice domanda – prosegue il leader ecologista -. Perché invece di una manovra fatta solo di tasse e tagli selvaggi alla spesa sociale sociale non si è deciso di tagliare i programmi per l’acquisto di 134 caccia bombardieri F-35 (15 MLD), l’ultima trance del programma per i caccia Eurofighter (5 MLD); l’acquisto di 8 aerei senza pilota (1,3 MLD); l’acquisto di 100 nuovi elicotteri NH-90 (4 MLD); l’acquisto di 10 fregate FREMM (5 MLD); 2 sommergibili militari (1 MLD); il programma per i sistemi digitali dell’Esercito che costerà alla fine oltre 12 miliardi di euro?».
«A questa domanda che ormai poniamo da mesi nessuno dal Parlamento e dal governo ha mai voluto rispondere – conclude Bonelli -. Evidentemente per il governo Berlusconi l’acquisto di caccia elicotteri, fregate e sommergibili è più importante della vita e del futuro degli italiani che sono stati spremuti come limoni per ripianare i guai di un esecutivo che fin dal primo momento ha colpevolmente sottovalutato la crisi».
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