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Yemen, mancano 3 miliardi di fondi: aiuti umanitari a rischio

Sono 17,3 milioni, circa due terzi della popolazione, gli yemeniti che, per sopravvivere, dipendono dagli aiuti umanitari. Ma dopo l’ultima conferenza dei donatori, gli aiuti si fermano a 1,2 miliardi. L'organizzazione umanitaria Intersos e le ong presenti nel Paese temono per la continuità dei programmi umanitari

di Redazione

All’appello mancano oltre due terzi dei finanziamenti: 3,1 miliardi su un totale di 4,3 miliardi richiesti nell’ultimo Humanitarian Response Plan lanciato dalle Nazioni Unite. Un baratro che rischia di lasciare milioni di persone senza aiuti umanitari urgenti e salvavita. È questo l’esito ampiamente deludente dell’ultima High-Level Pledging conference, la conferenza internazionale dei donatori, per lo Yemen. Un disimpegno dei governi che ha spinto le organizzazioni umanitarie attive nel Paese, inclusa Intersos, a lanciare un forte allarme.

«La riduzione dei finanziamenti per aiutare il popolo yemenita ad accedere a protezione, cibo, riparo e altri servizi salvavita arriva in un momento critico», si legge in una dichiarazione congiunta. «La tregua di sei mesi dello scorso anno ha portato speranza a milioni di persone, poiché i combattimenti, le vittime civili e gli sfollati legati al conflitto sono diminuiti in modo significativo. Ma il mancato rinnovo della tregua dopo la scadenza dello scorso ottobre significa che il contesto rimane estremamente instabile e che la situazione umanitaria rimane disastrosa senza una diminuzione significativa del numero di persone in condizioni di bisogno».

Sono infatti 17,3 milioni, circa due terzi della popolazione, gli yemeniti che, per sopravvivere, dipendono dagli aiuti umanitari. A loro sono destinati gli aiuti richiesti dalla comunità umanitaria e ad oggi largamente negati. Nel Paese, si contano quattro milioni e mezzo di sfollati, e, dopo otto anni di guerra, le infrastrutture e i servizi sono largamente insufficienti, a cominciare dall’accesso alla salute, con meno della metà delle strutture sanitarie attualmente funzionanti.

«La risposta umanitaria dello scorso anno è stata finanziata solo per il 52,5%», sottolineano le ong. «Una continua tendenza al ribasso richiederà alle agenzie umanitarie di ridurre ulteriormente l’assistenza salvavita. Il divario nei finanziamenti in questo momento critico non avrà solo un impatto negativo immediato sulla vita di milioni di civili nello Yemen, ma anche sulla stabilità a lungo termine del Paese».

Intersos è presente in Yemen dal 2008 e attualmente opera nel nord e nel sud del Paese con un approccio multisettoriale che include servizi integrati di salute e nutrizione e protezione di persone in condizioni di vulnerabilità.

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