Famiglia
Yemen: annegati 107 profughi
Sono 107 i profughi somali ed eritrei morti annegati a largo della costa dello Yemen. Il bilancio della tragedia di lunedi' da parte dell'Alto Commissariato Onu per i profughi (Acnur)
di Redazione
I racconti dei sopravvissuti mettono intanto sotto a accusa gli “scafisti” che hanno buttato a mare 120 profughi per mettersi in salvo. Le vittime erano a bordo di due imbarcazioni, facenti parte di un gruppo di quattro barche che stava tentando di arrivare nello Yemen attraverso il golfo di Aden.
Quando una prima barca con a bordo 120 profughi si e’ rovesciata, hanno raccontato alcuni sopravvissuti, gli scafisti a bordo di una seconda imbarcazione hanno costretto i 120 rifugiati che erano con loro a buttarsi in mare. Poi hanno salvato gli scafisti del primo battello e sono tornati indietro, abbandonando 240 persone in acque profonde a mezzo chilometro dalla costa. Solo dopo alcune ore, la marina militare dello Yemen e’ giunta in soccorso dei naufraghi.
Sulle prime erano stati recuperati 29 corpi, ma nei giorni successivi sono state trovate altre salme lungo la costa. I 235 profughi che viaggiavano sulle altre due barche degli scafisti sono arrivati sani e salvi nello Yemen. Il paese arabo e’ una delle mete preferite per i profughi che fuggono dalla violenza e dalla carestia in Somalia ed Eritrea, ed e’ considerato una porta d’accesso all’Europa e alle monarchie del Golfo. Da quando la Somalia si trova dal 1991 in uno stato d’anarchia, lo Yemen ha concesso automaticamente a tutti i somali lo status di profugo.
Il destino degli etiopi viene invece deciso caso per caso. Degli 88mila rifugiati registrati nello Yemen, unico paese della penisola arabica firmatario della Convenzione di Ginevra del 1951 e del protocollo sui rifugiati del 1967, quasi 84mila sono somali.
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