Non profit

Yalla sbarca sull’Herald Tribune

L'edizione europea del grande quotidiano americano dedica un grande servizio al mensile delle seconde generazioni allegato a Vita magazine

di Martino Pillitteri

Yalla Italia è approdato sull’International Herald Tribune. Oggi, l’identità di Yalla Italia, il volto delle ragazze della nostra redazione, le loro parole dal vivo riportate senza il filtro della tastiera e del lavoro dell’editor sono a pagina tre del quotidiano più diffuso e credibile al mondo. Sul sito dell’IHT, nella sezione degli articoli più inviati, quello su Yalla Italia è il quinto pezzo più inviato della giornata..
Abbiamo fatto nascere Yalla Italia quasi due anni fa puntando sul messaggio che non ti aspetti, (il primo numero era dedicato allo humor degli arabi, alle barzellette sui musulmani), sulla valorizzazione dei nuovi testimonial dell’Italia multietnica, su un linguaggio fresco, ironico, non politically correct, senza ipocrisie e senza volontà di pontificare ed emettere licenze di moralità. All’inizio dell’avventura di Yalla Italia eravamo in otto. Ora il gruppo è composto da 25 persone in prevalenza ragazze. Sapevamo che alla base del progetto c’era una buona idea,( esplorare il processo identitario delle 2G di origine arabe e di fede musulmana) ma non sapevamo se il gruppo poteva essere all’altezza del compito. Nessuno di loro era  un professionista del mondo della comunicazione e di lavorare per un giornale non passava nell’anticamera del cervello alla maggioranza di loro. L’articolo sull’International Herald Tribune, non lascia dubbi che la scommessa è stata vinta e che il gruppo ha dimostrato di essere all’altezza di un progetto mediatico  che, per via degli eventi di geopolitica globali,  ha dei risvolti e delle conseguenze anche nella sfera familiare e spirituale delle ragazze di Yalla.
L’articolo dell’Herald Tribune si intitola: Musulmani cercano di costruire il loro futuro in Italia. Questo è il link per leggere il titolo originale in inglese.


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