Sostenibilità

WWF: sospetti su affondamento nave dei veleni in Turchia

Secondo l’associazione ambientalista potrebbe esserci pretederminazione da parte di chi voleva sbarazzarsi velocemente e senza costi del carico inquinante

di Francesco Agresti

?L?affondamento della motonave Ulla nella rada di Iskenderun, nella Turchia meridionale, con un carico di sostanze tossiche- cancerogene, rischia di contaminare una delle aree marine più importanti per l?economia della pesca in Turchia e tra le maggiori aree di riproduzione per le tartarughe marine?.

E? l?allarme del WWF che ricorda anche i numerosi affondamenti ?sospetti? che dalla fine degli anni ?70 sono avvenuti nel Mediterraneo. La vicenda della motonave Ulla, infatti, di costruzione spagnola e battente bandiera Saint Vincent che per oltre 4 anni è rimasta ancorata nella stessa rada dove poi lunedì è affondata senza aver mai scaricato le sue 2.000 tonnellate di scorie tossiche, ha molte analogie con le vicende delle cosiddette ?navi a perdere?, ben conosciuta al livello internazionale e nazionale.

Il WWF ricorda che queste discariche di rifiuti tossico-nocivi e radioattivi nel nostro mare sono frutto non di improvvisazione ma di una prassi consolidata adottata dalla criminalità organizzata internazionale. La stessa compagnia assicuratrice di fama indiscussa quale i Lloyd?s di Londra hanno da tempo segnalato relitti di questo tipo in tutto il Mediterraneo La Mappa degli affondamenti sospetti avvenuti nel Mediterraneo meridionale fin dalla fine degli anni ?70 riguarda almeno 13 navi, tant?è che in Italia la Commissione Parlamentare sul ciclo dei rifiuti e sulle attività illecite ad esso connesse ha dedicato pagine e pagine nelle proprie relazioni annuali citando fra l?altro gli stessi studi e mappe della Lloyd?s.

Il progetto delle navi a perdere coinvolge anche l?Italia come dimostrano gli accertamenti giudiziari della Procura di Paola che sta indagando sul ?tentativo di affondamento doloso? della motonave Rosso spiaggiata vicino ad Amantea, in Calabria, a cui il settimanale L?Espresso ha dedicato nell?ultimo numero un ampio e documentato servizio.

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