Sostenibilità

WWF. Preoccupante la mozione sul clima del Pdl

«Dimostra la pericolosa leggerezza e superficialità nel partito di maggioranza su temi ormai nelle agende politiche di tutto il mondo»

di Redazione

La mozione di vari esponenti di spicco del Partito della Libertà, che negano l’esistenza di un cambiamento climatico in atto e della responsabilità umana come sua causa, dimostra la pericolosa leggerezza e superficialità nel partito di maggioranza su temi ormai nelle agende politiche di tutto il mondo.
La mozione rischia di essere un’iniziativa a supporto dell’industria professionale del negazionismo (lo stesso meccanismo che per decenni ha manipolato l’informazione sul legame tabacco-insorgenza dei tumori) e ci preoccupa profondamente per il nostro immediato futuro.

La comunità scientifica internazionale sta producendo ormai da decenni prove che documentano la rilevanza dell’intervento umano nell’indurre i cambiamenti climatici oggi in atto, tanto che i rapporti dell’IPCC (il Comitato Intergovernativo sui Cambiamenti Climatici) hanno voluto fare il punto della conoscenza scientifica internazionale in materia per metterla a disposizione di tutti, ivi inclusi i decisori politici.

E in occasione dell’Earth Hour, la mobilitazione globale per il clima organizzata nei giorni scorsi dal WWF, centinaia di milioni di cittadini da ogni angolo del mondo hanno dimostrato la loro preoccupazione per il futuro del pianeta, muovendo una richiesta fortissima ai leader mondiali perché agiscano subito per agire contro il riscaldamento globale, proprio mentre Obama annunciava la nuova politica climatica americana.

Nell’anno del clima che dovrebbe vedere l’impegno di tutti i paesi, soprattutto quelli con maggiori responsabilità in merito, per raggiungere un negoziato globale capace di ridurre in maniera significativa le emissioni di gas climalteranti (almeno il 30% entro il 2020), il triste ruolo del PDL  è quello di continuare a negare l’evidenza spesso utilizzando esperti che non si sono mai occupati di climatologia e sposano posizioni ideologiche e non scientifiche, è assolutamente scoraggiante.

Tante nazioni stanno lavorando per avere un ruolo da “pole position” nell’avviare la Nuova Rivoluzione Industriale che ci condurrà inevitabilmente ad un’economia de carbonizzata, che non faccia più uso di combustibili fossili. L’inazione del nostro Paese non ha più senso e negare l’evidenza unanime della comunità scientifica è ancora peggio. Ma è evidente che in Italia è ancora necessario un lungo percorso di alfabetizzazione.

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