Sostenibilità

WWF: «Ogni italiano butta 316 euro di cibo l’anno»

Un Rapporto del WWF fotografa l'impressionante impatto ambientale dei nostri scarti alimentari: 1.226 milioni di metri cubi d’acqua, 24,5 milioni di tonnellate di gas serra, 228.900 tonnellate di azoto reattivo utilizzate.

di Francesco Mattana

316 euro di cibo buttati nella spazzatura: è la cifra che, per negligenza o disattenzione, i consumatori italiani spendono ogni anno in generi alimentari non consumati e, quindi, spediti direttamente dallo scaffale (o dalla credenza) al bidone della spazzatura. Ed è il numero più impressionante che fa sgranare gli occhi di fronte al Rapporto WWF "Quanta natura sprechiamo", presentato questa mattina alla SDA Bocconi School of Management in occasione del convegno “Ridurre lo spreco alimentare: una ricetta per salvare il pianeta”.

L’evento, organizzato in vista della Giornata Mondiale dell’Alimentazione (16 ottobre) ha segnato la prima tappa del percorso di WWF verso Expo 2015. Nella prima parte della mattinata i relatori hanno commentato i risultati del Rapporto. È emerso che la responsabilità degli sprechi è dei consumatori ma anche del sistema produttivo – che troppo spesso perde cibo e risorse lungo la filiera, fino al 50% delle perdite totali, prima ancora che arrivino in tavola.

Nel 2012 abbiamo sprecato in Italia:
ACQUA. Fino a 1226 milioni di metri cubi d’acqua per produrre cibo finito nei rifiuti
GAS SERRA 24,5 milioni le tonnellate equivalenti di CO2 immesse inutilmente in atmosfera per
produrre beni alimentari sprecati, pari a circa il 20% delle emissioni di gas serra del settore dei trasporti
AZOTO. circa  228.900 tonnellate  di  azoto reattivo  contenuto  nei  fertilizzanti:
il  36%  dell’azoto  immesso nell’ambiente poteva dunque essere evitato.
Questi sprechi riguardano prevalentemente carne e cereali, in misura minore frutta e verdura, tuberi, latte e derivati.

Per quanto riguarda la percezione che i consumatori hanno del problema, l’indagine GfK Eurisko presenta un dato incoraggiante: il 90% considera lo spreco alimentare come un problema serio ed individua la principale causa nei comportamenti poco attenti dei consumatori. Oltre il 70% ritiene che sia molto importante sensibilizzare i cittadini sui temi dello spreco e attribuisce un ruolo primario ai cittadini stessi che potrebbero educare i più disattenti, in particolare le generazioni più giovani.

Nella seconda parte della mattinata una tavola rotonda –moderata da Massimiliano Bruni, Direttore del Master of Management in Food & Beverage SDA Bocconi – per spiegare il ruolo delle grandi imprese nelle iniziative anti-spreco che coinvolgeranno milioni di italiani.
Interessante, in particolare, l’intervento di Silvio De Girolamo, direttore Internal Auditing e CSR di Autogrill. Grazie all’iniziativa sperimentale in collaborazione con WWF gli sprechi diventeranno concime: ogni 100 kg di rifiuti organici raccolti nelle aree di servizio di Brianza Nord, Brianza Sud e Villoresi Est, saranno trasformati in circa 25 kg di compost per nutrire l’orto dell’Oasi WWF di Vanzago, dove si pratica agricoltura biologica e dove le scuole del territorio potranno imparare e coltivare. Un progetto comune che si inserisce nella cornice di Afuture, con cui la Società si impegna nello sviluppo di buone pratiche di sostenibilità.
 Il Parlamentare europeo Salvatore Caronna è intervenuto al convegno con un videomessaggio sottolineando il peso sempre maggiore delle tematiche alimentari nella UE.

Nessuno ti regala niente, noi sì

Hai letto questo articolo liberamente, senza essere bloccato dopo le prime righe. Ti è piaciuto? L’hai trovato interessante e utile? Gli articoli online di VITA sono in larga parte accessibili gratuitamente. Ci teniamo sia così per sempre, perché l’informazione è un diritto di tutti. E possiamo farlo grazie al supporto di chi si abbona.