Sostenibilità

WWF: nelle bozze la fotografia del fallimento

Nei testi che circolano obiettivi e numeri del tutto insufficienti

di Redazione

Mancano poche ore alla chiusura del vertice. E il WWF, presente a Copenhagen, fa questa fotografia della situazione. Ecco la nota:

«Abbiamo visto proporre vari testi e ce ne saranno ancora altri nelle prossime ore, ma comunque nulla di tutto quello che abbiamo potuto leggere combacia con i livelli di ambizione necessari a dare una natura legale all’accordo né tantomeno esistono i numeri richiesti per la mitigazione e i finanziamenti.

I draft che stanno circolando contengono un linguaggio vago sulla necessità di rimanere al disotto dei 2 gradi di aumento di temperature globale, e comunque c’è poco nel dettaglio che assicurerebbe la messa in pratica di queste misure.

Avendo anche ascoltato alcuni discorsi chiave di questa giornata è chiaro come tutti riconoscano la necessita di agire.

Il Presidente Obama ha più volte ricordato come tutti i paesi abbiano bisogno di seguire i propri impegni e accordarsi affinché su questi vi sia trasparenza. Questo vale anche per gli Stati Uniti.

L’Unione Europea sembra aver indebolito il suo impegno condizionato di spostarsi al 30% di riduzione delle emissioni al di sotto dei livelli del 1990, dall’attuale posizione del 20%, posizione scoraggiante viste le indicazioni della scienza che ci segnalano chiaramente come tutti i paesi industrializzati debbano stare al di sotto del 40%.

Il WWF chiede con urgenza più progressi all’interno degli Stati membri affinché ci sia un impegno con target di riduzione più ambiziosi.

Anche la Cina deve fare passi in avanti. Sembra che vi siano le basi per questo secondo il discorso di Wen Jiabao, che dichiara di incrociare gli impegni attuali del suo paese senza ulteriori finanziamenti, e la sua indicazione che la Cina potrebbe essere disposta a fare di più in termini di riduzione delle emissioni e anche trasparenza, mentre l’India ha dichiarato di essere disposta a fare di più se sostenuta.

I Capi di Stato devono ora cogliere l’opportunità finché esiste, per assicurare che l’ambizione all’interno del Trattato sia innalzata a un livello tale da assicurare che il pianeta non sia vincolato a un pericoloso futuro di aumento dell’anidride carbonica e di cambiamenti del clima catastrofici.

Chiediamo sia chiaramente definito un anno target per il picco e il declino di emissioni, una chiara provenienza dei finanziamenti per la mitigazione e l’adattamento nei paesi in via di sviluppo ed entro il 2014 un accordo per una revisione scientifica di qualunque Trattato firmato».

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