Sostenibilità

WWF: l’Italia è una repubblica fondata sulla gomma

All’indomani dell’accordo con gli autotrasportatori il WWF invita il Governo ad una riflessione sulle politiche di gestione del settore trasporti e infrastrutture

di Redazione

Code chilometriche in autostrada, tonnellate di derrate alimentari avariate, carburanti irreperibili e costi alle stelle, cicli di produzione in crisi e si contano già i danni: il collasso provocato dallo sciopero delle sigle sindacali del settore autotrasporti impone una riflessione sulla gestione inefficace della mobilità e del sistema delle infrastrutture in Italia, e sulle ripercussioni socio-economiche che il fenomeno genera a catena nei diversi comparti nazionali. Sono bastati 3 giorni di fermo dell?autotrasporto per rendere evidente tutta l?arretratezza del settore del trasporto delle merci nel nostro paese.

?All?indomani dell?accordo raggiunto tra le parti sollecitiamo il Governo ad una seria pianificazione che privilegi quelle soluzioni che facilitino lo sviluppo dell?intermodalità in Italia e che, soprattutto, rilancino attivamente il trasporto delle merci su ferro. Devono inoltre crearsi le condizioni perché nel nostro Paese si affermino operatori in grado di operare su scala industriale per la logistica e l?autotrasporto. Va abbandonata, cioè, quella parcellizzazione del sistema merci in modo che le aziende manifatturiere italiane contribuiscano attivamente alla gestione della filiera logistica ? ha dichiarato Michele Candotti, segretario generale del WWF Italia – Sono queste condizioni necessarie ad uno sviluppo economico e produttivo in linea con gli standard europei e capace di garantire allo stesso tempo una maggiore tutela del patrimonio ambientale nazionale, altrimenti la nostra rimarrà sempre una Repubblica fondata sulla gomma?.

A determinare la situazione di stallo degli ultimi giorni, infatti, ha contribuito in maniera rilevante il fortissimo squilibrio nelle politiche di mobilità del Governo, totalmente in favore del traffico su strada.
L?ultimo Allegato Infrastrutture 2008-2012 del Governo Prodi consolida e promuove ancor più il divario tra la mobilità sulle ruote e quella su ferro: stabilisce infatti la realizzazione, o l?avviamento, di progetti per 98 miliardi di euro, destinando il 56 % delle risorse a strade e autostrade. Il 37% dell?investimento, pari a 36 miliardi di euro, sono destinati alla realizzazione di nuove autostrade, raccordi, bretelle e tangenziali, altri corridoi che dovrebbero attraversare in lungo e in largo la Penisola, rendendo ancora più critici gli spostamenti sia per gli autotrasportatori che per i comuni cittadini. Alla luce dei fatti recenti, è necessaria l?incentivazione da parte del Governo del trasporto di merci su ferro, per garantire risultati efficienti in termini logistici, economici e di sostenibilità socio-ambientale.
Nonostante la situazione di enorme disagio, in questi giorni i cittadini italiani hanno mostrato una certa flessibilità a soluzioni alternative alle quattro ruote, segno che il paese attende risposte certe di mobilità sostenibile che la politica ancora non garantisce.

ECCO I NUMERI DELLA ?REPUBBLICA FONDATA SULLA GOMMA?

FERROVIE CENERENTOLA: Il trasporto ferroviario delle merci copre una quota, inferiore alla media europea, che si aggira intorno all?8-10 per cento del mercato complessivo se espressa in tonnellate, e di gran lunga inferiore se calcolata in valore (1-2 per cento).

AUTOTRASPORTO: BENVENUTI NEL ?PALEOLITICO?. Sono ben 186.000 (anno 2000) le aziende che operano in Italia per il trasporto di merci su gomma per conto terzi. Oltre il 76% delle aziende non ha più di 2 addetti, il 67% dispone solo da 1 a 3 veicoli: solo la Spagna e l?Italia in Europa hanno una struttura di mercato così frazionata. Il che significa che in Italia prevalgono in assoluto le ditte individuali (i cosiddetti padronicini) che mal riescono a sopportare, date le economie di scala, variazioni anche non troppo significative degli oneri economici.

AMBIENTE SOFFOCATO: L?apporto del settore dei trasporti alle emissione di CO2 in Italia è pari al 25 per cento del totale delle emissioni, a fronte di un 30 per cento attribuibile agli impianti energetici, un 22 per cento all?industria e un 14 per cento agli usi domestici. Ogni anno in Italia, i trasporti provocano danni ambientali e sociali per circa 200 mila miliardi di vecchie lire. Di questi il 94,5 per cento è dovuto al trasporto su strada e solo il 3 per cento a quello ferroviario.

IL BELPAESE ?DIVORATO? DAL CEMENTO: Secondo i dati Eurostat, in Italia nell?ultimo decennio le costruzioni (civili ed infrastrutture) hanno sottratto all?agricoltura circa 2.800.000 ha di suolo, con un consumo medio annuo di 100.000 ha di campagna, vale a dire quasi il doppio della superficie del Parco Nazionale dell?Abruzzo.
Inoltre, i rapidi processi di urbanizzazione che hanno investito i litorali italiani negli ultimi anni, e la crescente domanda di infrastrutture, hanno contribuito ad elevare la percentuale delle coste a rischio di erosione, che attualmente rappresentano il 22,8 per cento di tutto il litorale italiano.

LE 5 REGOLE AUREE PER L?INDIPENDENZA DALLA ?GOMMA?
l Paese va tutelato dallo sfruttamento intensivo delle risorse territoriali e dai disagi che ogni giorno investono i cittadini italiani a causa di pianificazioni e politiche inadeguate in materia di trasporti.
Bisogna mutare la prassi secondo la quale qualsiasi merce debba raggiungere i centri urbani, per la distribuzione e lo smercio, arriva dallo stabilimento produttivo ai punti vendita quasi esclusivamente attraverso il trasporto su strada, con gravi ricadute per la mobilità nazionale, per gli spazi naturali ed urbani e per la qualità della vita di milioni di cittadini.
L?obiettivo deve essere quello di perseguire concretamente la sostenibilità sociale, ambientale ed economica, considerando la finitezza delle risorse ambientali una determinante per le scelte nel settore dei trasporti e in campo infrastrutturale.

Il WWF invita dunque il Governo a dotarsi di coordinate politiche efficaci e credibili per la mobilità nazionale, promuovendo:

?Un forte rilancio del trasporto ferroviario nel settore delle merci, che poggi sullo sviluppo di piattaforme logistiche, porti ed interporti
?La formazione di consorzi di autotrasportatori specializzati per filiere e per mercati geografici e una politica industriale nel campo dell?autotrasporto che favorisca la crescita organizzativa delle imprese e la capacità di gestione della funzione logistica

?Una profonda modifica comportamentale delle imprese manifatturiere, specie delle piccole e medie imprese, che favorisca lo sviluppo della capacità di gestione e controllo attivo della funzione logistica e del trasporto;
?L?innovazione tecnologica nel settore delle merci e della logistica mediante la realizzazione di progetti in materia di sicurezza e risparmio energetico
?L?adozione di ?City Logistics? sia attraverso la realizzazione di piattaforme di distribuzione urbana delle merci sia tramite l?adozione di normative ad hoc sulla circolazione dei mezzi, sulle aree di sosta, sugli orari di ingresso nelle ZTL.

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