Sostenibilità

WWF: l’energia rinnovabile fa risparmiare alle società elettriche il 10%

Uno studio dell’organizzazione ambientalista dimostra che la riconversione potrebbe far diminuire i costi delle imprese che producono energia elettrica

di Francesco Agresti

Un nuovo rapporto del WWF, presentato al London Stock Exchange, rivela che le più grandi compagnie mondiali per l?elettricità potrebbero affrontare costi equivalenti a oltre il 10% rispetto alle loro entrate del 2002 se non affronteranno adeguatamente la questione del riscaldamento globale passando alle energie pulite.

Il rapporto WWF: ?Power Switch-Cambiamo energia al clima: Impatti delle politiche climatiche sul settore elettrico?, commissionato agli analisti finanziari internazionali di Innovest, analizza i rischi finanziari e le opportunità posti dalle future politiche nazionali e internazionali sul clima, con i quali si confrontano 14 tra le più grandi compagnie elettriche internazionali. Dal dibattito avviato dal Protocollo di Kyoto, i paesi industrializzati hanno sviluppato politiche che vanno verso la riduzione delle emissioni di anidride carbonica (CO2), il principale gas responsabile del riscaldamento globale.

Nonostante le politiche siano diverse da regione a regione, l?effetto generale è invece per la prima volta, quello di rendere più costose le emissioni di CO2 per coloro che inquinano. Con il settore energetico responsabile del 37% delle emissioni mondiali di CO2, le compagnie produttrici di energia elettrica saranno probabilmente tra le imprese più colpite. Il rapporto mette anche in evidenza come le legislazioni già in vigore o attualmente in discussione possono far aumentare significativamente i costi di produzione di energia elettrica. Le compagnie più colpite nell?Unione Europea sono E.ON e Scottish Power, con un possibile aumento dei costi fino al 9% dei loro guadagni rispetto all?anno 2002. Negli Stati Uniti, AEP (American Electric Power), potrebbe vedere i suoi costi aumentare del 5% sulle entrate del 2002, mentre la canadese TransAlta potrebbe affrontare aumenti fino al 13%.

Il rapporto del WWF mostra anche che le compagnie del settore potrebbero avere significativi profitti passando dal carbone a forme di energia rinnovabili. Per esempio la Iberdrola, in Spagna, ha aumentato i suoi investimenti in energia eolica, riducendo così le emissioni di CO2. In un mercato dove il carbone costa caro, questo ridurrà grandemente i rischi finanziari affrontati dalla compagnia. L?AEP e la tedesca RWE potrebbero avere guadagni fino a cinquanta milioni di euro (cinquantotto milioni di dollari ) all?anno, mentre la Southern, Duke, Endesa, Enel e E.ON potrebbero risparmiare circa venti milioni di euro (ventitre milioni di dollari ) passando a fonti di energia pulita.

La Scottish Power, ad esempio, entro il 2010 vorrebbe raggiungere una produzione di circa 3.000 MW di energia da fonti eoliche negli Stati Uniti e nel Regno Unito, a dimostrazione che un cambiamento nelle strategie di produzione elettrica è possibile. Società attive e con una intelligente strategia di gestione del carbone saranno probabilmente le vincitrici nel nuovo contesto.

?Questo rapporto lancia un forte grido d?allarme a tutto il settore dell?energia e a tutti coloro che vi investono?, ha detto Mark Kenber, economista del WWF Internazionale. ?Gli analisti finanziari devono prendere in esame il fattore clima e la capacità di adeguare la risposta di gestione nella loro valutazione delle compagnie elettriche. Una gestione che spontaneamente pratichi la riduzione dell?uso del carbone deve essere il cuore delle strategie per i prossimi dieci anni. E? chiaro che, con un?opportuna pianificazione, sia il valore del capitale che il clima possono essere protetti?.

Il grosso dubbio è su quanto siano effettivamente preparate le imprese energetiche al cambiamento dell?ambiente in cui operano. La politica sul clima ha un grande potenziale nella distruzione del settore, come quello portato dalla liberalizzazione del mercato dell?energia elettrica negli ultimi dieci anni. Il rapporto WWF conclude che ingenti quantità di emissioni di CO2 possono essere ridotte in maniera economica, ma che questo dipende in gran parte dalla volontà delle compagnie di passare a strategie basate su un uso contenuto del carbone. Investitori e analisti dunque devono impegnarsi con le società alla prima opportunità per far sì che strategie a basso consumo di carbone prendano piede.

Il rapporto completo è disponibile su http://panda.org/powerswitch/finance

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