Non profit

Wwf, il pericolo si chiama Teflon

"Ieri la messa al bando negli Stati Uniti: quando anche in Europa?"

di Redazione

“Di ieri la notizia della messa la bando negli Usa del teflon. Ma anche in Europa non siamo esenti dalla contaminazione dal composto chimico. E? presente infatti non solo nelle padelle ma anche nei tessuti da abbigliamento e da arredamento, oltre che come componenti di farmaci, schiume antincendio, lubrificanti, adesivi, cosmetici, insetticidi, rivestimenti per tappeti e mobilio”. Lo sostiene il WWF in una nota. L’associazione aveva già denunciato la pericolosità della sostanza attraverso la campagna Detox/Svélenati e l?urgenza di adottare una normativa che regoli la presenza delle sostanze chimiche in prodotti di uso quotidiano. “Chiediamo quindi al Parlamento Europeo – si legge nella nota – che venga adottato e consolidato il regolamento europeo, ancora in discussione, noto come REACH (Registrazione, Valutazione e Autorizzazione delle Sostanze chimiche), che imporrebbe finalmente ai produttori e agli importatori di diffondere informazioni certe sulle circa 30.000 sostanze chimiche che circolano ogni anno in Europa e sostituire gli agenti chimici nocivi con alternative più sicure”. Ma il pericolo, secondo il WWF, non si chiama solo Teflon. “Sono migliaia le sostanze chimiche dannose, lo ha dimostrato il WWF che a partire dal 2003, nell?ambito della campagna internazionale DETOX, ha portato avanti numerose indagini che dimostrano come alcune sostanze chimiche artificiali siano presenti nel sangue di ognuno di noi. Nel 2005 il WWF ha effettuato un biomonitoraggio ricercando 107 inquinanti chimici nel sangue di tre generazioni (nonna, madre e figlio/a) di 13 famiglie provenienti da 12 paesi europei. In tutti i casi, le indagini, pur non avendo pretese epidemiologiche ma condotte con assoluto rigore, hanno mostrato come le persone siano contaminate, in forme diverse, da un cocktail di agenti chimici artificiali persistenti, bioaccumulabili e tossici. Tra le sostanze indagate erano presenti 8 composti perfluorinati (PFC) tra cui l?acido perfluoroctanico (PFOA), utilizzato per realizzare il teflon. Su 39 individui indagati 37 presentavano nel loro sangue questi ?nuovi? contaminanti, rinvenuti con maggiore frequenza e a più alte concentrazioni nella generazione dei giovani. I composto perfluorinati (PFC), tra cui PFOA e PFOS, hanno un grado di persistenza estremo, non ci sono prove che si dissolvano completamente. Ne sono state trovate tracce negli animali, negli uomini e negli ecosistemi di ogni parte del mondo. La loro tossicità sembra collegata ad interferenze nel trasporto e nel metabolismo dei grassi all?interno delle cellule. Esperimenti di laboratorio hanno mostrato effetti quali riduzione della memoria, difficoltà di apprendimento, ritardi nell?accrescimento e nello sviluppo, riduzione dei riflessi e della sopravvivenza neonatale, alterazioni del sistema endocrino e sono cancerogeni. Queste ricerche hanno lo scopo di sottolineare all?opinione pubblica il problema relativo alla diffusa contaminazione dell?uomo e dell?ambiente da parte di agenti chimici. La campagna Detox/Svelenati mira a stimolare la discussione perché venga approvato e adottato il regolamento REACH”.

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