Non profit
Wwf: i parchi italiani sono in pericolo
Sul banco degli accusati l'eccesso di burocrazia
Rischiano la paralisi la meta’ dei nostri Parchi nazionali, 11 delle 21 aree protette create per conservare e gestire le specie animali e vegetali e gli habitat piu’ importanti.
L’Sos viene dal WWF Italia che in una conferenza stampa alla presenza del Ministro dell’Ambiente e del Territorio, Altero Matteoli, ha lanciato allarmi e dubbi sul futuro delle aree protette. Fra i parchi a rischio spiccano Cilento e Vallo di Diano, Maiella, Gran Sasso-Monti della Laga tutti commissariati; l’Appennino Tosco Emiliano senza Ente gestore; Maddalena e Asinara in gestione provvisoria. Sono addirittura ”fuorilegge” per il Wwf, Gennargentu e Delta del Po costituiti solo sulla carta mentre sono ancora da istituire la Sila, la Val d’Agri e l’Alta Murgia. Infine ben 6 parchi sono tuttora ”acefali”, ovvero, senza Direttore, Arcipelago Toscano, Cinque Terre, Gargano, Asinara e Val Grande e la Maddalena, quest’ultima anche a rischio cemento.
Sul banco degli accusati l”’eccesso di burocrazia”, accentuato da una contrapposizione ”folle” tra funzioni statali e locali, ”esasperato quando gli enti che si confrontano sono governati da maggioranze di segno diverso”. Risultato: lentezza nei processi decisionali, nelle nomine degli amministratori e nella perimetrazione che rallentano lo sviluppo dell’area e creano, al posto degli Enti Parco, ”macchine farraginose che gli ambientalisti per primi e le popolazioni locali poi, vorrebbero mai vedere”. Da un’indagine effettuata dal WWF, risulta che i parchi spendono in media circa il 70% delle proprie risorse per le attivita’ burocratiche (amministrazione, contabilita’, questioni legali, controlli atti burocratici) e solo il 30% per quelle istituzionali, ovvero, conservazione della natura, educazione e ricerca, promozione dello sviluppo sostenibile. Una gestione che va esattamente nel senso contrario a quello dei parchi europei dove la burocrazia impegna appena il 15% delle risorse mentre l’85% si traduce in azioni concrete sul territorio.
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