Sostenibilità
WWF: ha ragione la Prestigiacomo
L'associazione apprezza la proposta del ministro sugli incentivi. E Legambiente: «Romani firmi il decreto»
di Redazione
L’attacco del ministro dello Sviluppo economico Paolo Romani al ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo sul sistema degli incentivi al fotovoltaico e in particolare alla procedura di erogazione agli operatori del settore è stato commentato nel merito dal WWF: «Il ministro Prestigiacomo ha ragione, mentre il ministro Romani dovrebbe rispondere come intenda sostenere in Italia la crescita delle energie rinnovabili, che si è sviluppata solo negli ultimi anni e che ha mostrato come anche nel nostro Paese si possono raggiungere risultati importanti con livelli occupazionali di prim’ordine, soprattutto nel campo del solare».
IL WWF spiega: «L’Italia ha potenzialità ben maggiori della Germania, dove l’intero comparto delle energie rinnovabili dà lavoro a oltre 300mila persone. Nel nostro Paese invece i tentennamenti del Governo e il prospettato taglio degli incentivi mettono a rischio aziende e occupazione per circa 120mila lavoratori in questo quadro, il ministro Prestigiacomo ha posto un problema di semplificazione burocratica: far partire gli incentivi nel momento in cui l’operatore autocertifica la fine dei lavori dell’impianto fotovoltaico, anche perché se tale operazione dovesse risultare falsa l’operatore è perseguibile per legge».
«La posizione del ministro Romani, che vorrebbe l’erogazione degli incentivi sulla base di una dichiarazione dell’Enel che attesti l’allaccio in rete dell’impianto realizzato, risulta problematica sotto due profili: il primo relativo ai tempi, certamente allungati; il secondo relativo al tipo di impianti a cui gli incentivi dovrebbero essere garantiti poiché è evidente che verrebbero privilegiati quelli di carattere industriale legati ai grandi gruppi» continua l’associazione. «La ratio delle energie rinnovabili invece sta proprio nell’ampia diffusione dei piccoli e medi impianti che in parte siano idonei ad assorbire con l’autoproduzione consumi già esistenti. Appare quantomeno sospetto che si voglia mantenere in una posizione dominante il maggiore distributore energetico del nostro Paese: l’Enel» afferma il Wwf che «non ha condiviso la posizione del ministro Prestigiacomo sul nucleare ma sulle energie rinnovabili ci auguriamo mantenga una posizione coerente con il ruolo di ministro dell’Ambiente e con la necessità di promuovere l’unica vera risposta al cambiamento climatico e alle esigenze di sicurezza energetica».
«Puntare sulle rinnovabili oggi è indispensabile per il futuro del Paese, vanno abbandonati i trucchi e i tecnicismi giuridici che vorrebbero semplicemente rimandare il ritorno al nucleare, preferendo così all’innovazione la riesumazione dell’archeologia energetica», conclude la nota del Wwf.
Intanto è Legambiente a rincarare la dose: “Il governo non uccida le rinnovabili e ridia certezza agli investitori sbloccando subito gli incentivi”. Lo afferma l’associazione ambientalista, a due giorni dall’apertura a Verona del ‘Solarexpo’, fiera internazionale sulle energie pulite. Il presidente di Legambiente, Vittorio Cogliati Dezza, invita il ministro dello Sviluppo economico Paolo Romani a firmare il decreto sul quarto conto energia, fissando le modalita’ di erogazione dei contributi al fotovoltaico e accogliendo le proposte formulate dalla conferenza Stato Regioni e dal ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo. Cogliati Dezza precisa che a fine maggio cessera’ il regime di incentivazione per il fotovoltaico fissato dal terzo conto energia e si attende il provvedimento che stabilira’ le nuove regole. “Secondo il ministero dello Sviluppo economico, pero'”, conclude Cogliati Dezza, “la tariffa cui si ha diritto dovrebbe essere calcolata al momento dell’allaccio alla rete mentre per il ministero dell’Ambiente sarebbe piu’ giusto che venisse fissata al momento della conclusione dei lavori”
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