Sostenibilità
WWF e Legambiente: serve un grande progetto per il Po
Si e' aperto oggi a Piacenza il Quarto Congresso nazionale del Po
di Redazione
Per arginare “l’eccessiva frammentazione di competenze e coordinare la gestione del territorio e’ centrale il ruolo dell’Autorita’ di bacino”, mentre per il Po “e’ arrivato il momento di avviare un grande progetto di sistema, liberando il campo da ipotesi di navigabilita’ commerciale, che preveda la salvaguardia della qualita’ delle acque, del paesaggio e degli ecosistemi dell’intero bacino per uscire finalmente dell’epoca degli interventi di emergenza”. E’ quanto sottolineano Legambiente e WWF in occasione del Quarto Congresso nazionale del Po che si e’ aperto oggi a Piacenza e nel corso del quale Vanda Bonardo, presidente Legambiente Piemonte Valle d’Aosta, ha sottolineato che “per ottenere i risultati auspicati dal progetto strategico delle Province per il Po, oltre ai necessari finanziamenti occorre un grande senso di responsabilita’ e il coraggio di dire no a richieste di sfruttamento che contrastano con i richiami della comunita’ scientifica”.
Ricordando che il bacino del Po ”sopporta il carico di 114 milioni di abitanti equivalenti e vede concessioni idriche per mille e 840 mc/secondo a fronte di una portata media disponibile di mille e 450 mc/secondo, che il fiume e’ il recapito finale di quasi il 30% dei fitofarmaci distribuiti in Italia e che registra una perdita inarrestabile di biodiversita”’, Legambiente e WWF ritengono che il Po ”meriti un progetto complessivo teso al ripristino ambientale e alla sua ricostruzione ecologica, per garantire un’adeguata protezione dal rischio idrogeologico e consentire il raggiungimento di quel buono stato ecologico dei corsi d’acqua imposto dalla Ue”. A questo si aggiunge la richiesta di attuare urgentemente ”un buon piano di gestione del bacino idrografico da affidare all’Autorita’ di Bacino il cui ruolo deve essere rafforzato”.
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