Sostenibilità

Wwf: decreti efficenza energetica sotto alle aspettative

E' il commento dell'associazione dopo l'approvazione dei documenti

di Carmen Morrone

Un primo passo, ma ”molto inferiore alla aspettative per mancanza di coraggio e capacita’ di indirizzo”: questo il giudizio del Wwf Italia sui due decreti sull’efficienza energetica approvati ieri in sede di Conferenza Stato – Regioni. L’associazione, che attende comunque di prendere visione del testo definitivo approvato, sottolinea – si legge in una nota – che gli obiettivi complessivi di riduzione dei consumi di elettricita’ e gas, per i prossimi cinque anni, nei nuovi decreti sono ridotti a meno di un terzo di quelli gia’ modesti previsti dal DM del 24/4/2001. Si tratta per la parte elettricita’ di meno di un quinto dell’energia che nello stesso periodo potrebbe essere risparmiata semplicemente se tutti i cittadini che cambieranno i propri elettrodomestici, o le imprese che dovranno comunque cambiare macchine ed apparecchiature elettriche, le sostituissero con quelle piu’ efficienti in commercio. E’ grave ed ingiustificato il rinvio di un anno dell’applicazione del decreto alle imprese con meno di 100.000 clienti, che alimentano complessivamente una quota consistente di cittadini
Fra le tipologie di intervento ammesse – aggiunge Wwf Italia – spunta ancora una volta l’incenerimento dei rifiuti, anche di quelli inorganici. Sebbene l’incenerimento dei rifiuti costituisca un vantaggio energetico rispetto allo smaltimento in discarica, esso tuttavia consente di garantire il recupero del solo potere calorifico, che per alcuni materiali, rappresenta una minima parte dell’energia spesa per produrre il materiale stesso. Per alcune plastiche si risparmierebbe 4 volte piu’ energia se, anziche’ bruciarle, venissero riciclate. Dal momento che gli inceneritori sono in palese concorrenza con obiettivi piu’ ambiziosi di riciclaggio, e che il nostro paese e’ tra quelli europei piu’ arretrati come percentuale di materiali recuperati, riteniamo che incentivare l’incenerimento attribuendogli crediti di risparmio energetico, nei fatti costituisca un incentivo allo spreco energetico. Meglio attribuire tali crediti alle attivita’ di riciclaggio in misura proporzionale alla minore energia spesa per la produzione di questi materiali da rifiuti riciclati. Il Wwf sottolinea come appaia ”molto marginale” il ruolo affidato alle Esco (compagnie fornitrici di servizi energetici), rispetto al testo proposto dalla Autorita’ per l’Elettricita’ e il Gas (4 aprile 2002) dove invece viene ad esse attribuito un ruolo chiave per la diffusione capillare di interventi di miglioramento dell’efficienza energetica. Si tratta di difetti non di poco conto, che ”confermano ancora una volta quanto poco il Governo Italiano creda alla innovazione tecnologica”, apparendo assai piu’ preoccupato di garantire alle imprese energetiche l’atteso aumento dei consumi. Ogni kWh risparmiato richiede un investimento di meno di un terzo di quello necessario per la produzione di un nuovo kWh; ma soprattutto si tratta di un investimento speso in ricerca, innovazione e maggior competitivita’ delle nostre imprese anziche’ in arricchimento delle imprese straniere produttrici di petrolio e carbone

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