Non profit

WWF: 100mila visitatori alla Giornata per le Oasi

Successo dell’iniziativa dell’organizzazione ambientalista grazie anche al lavoro di oltre 700 volontari

di Francesco Agresti

Favorita anche dal bel tempo la Giornata per le Oasi, organizzata dal WWF in oltre 100 aree protette, ha fatto ?il pieno? di visitatori: quasi 100.000 gli italiani che hanno potuto toccare con mano i risultati del grande impegno del WWF e dei soci che sostengono l?associazione per salvare in tutte le Regioni piccole porzioni di natura preziosa.

Il ?popolo delle Oasi?, rappresentato da lontre, istrici, caprioli, tartarughe marine, falchi, aquile reali, anatre selvatiche, fenicotteri, cervi sardi e tante altre specie protette ha accolto nella propria casa grandi e piccini che hanno potuto godere dello spettacolo della natura e delle centinaia di eventi che, grazie all?impegno di oltre 700 volontari e delle decine di Guardie delle oasi, il WWF ha organizzato in tutte le aree protette aperte gratuitamente per l?occasione. Dalla prima, quella di Burano in Toscana in quasi 40 anni il WWF ha creato 127 Oasi, complessivamente oltre 39mila ettari, strappando lembi di costa ancora integri dall?abusivismo, salvando foreste dal taglio e dagli incendi, proteggendo lagune, stagni, corsi d?acqua preziosi per l?avifauna.

?La Giornata delle Oasi si è confermato essere il più grande evento che mette a contatto gli italiani con le aree protette?, ha dichiarato Fulco Pratesi, Presidente del WWF Italia, ?un fondamentale momento di promozione del vero significato della conservazione della natura e della grande opportunità che questa rappresenta per le tante comunità locali che la hanno in dote.
Le decine di migliaia di persone che hanno accolto il nostro invito dimostrano non solo quanto sia forte il bisogno di natura rispetto alla vita di tutti i giorni, ma anche di come sia possibile realizzare il modello proposto dal WWF per le aree protette che concilia una corretta gestione della natura e del patrimonio di biodiversità con la valorizzazione del territorio mettendo in equilibrio conservazione, tradizione, prodotti tipici e ospitalità. Forzature rispetto a modelli estranei alla cultura e alla storia dei parchi, tentativi di portare nei parchi modelli consumistici di sviluppo negano il senso stesso delle aree protette?.

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