Economia

Wto, un fallimento annunciato

Per l'ennesima volta non è stato trovato l'accordo per rilanciare il Doha Round. Le discussioni si sono arenate sui dazi. Critiche dalle ong: «Non sono state affrontate le questioni chiave»

di Riccardo Bianchi

Il negoziato di Ginevra è fallito. E non si sa bene chi ci rimetta di più. L’Organizzazione Mondiale del Commercio ha perso un’altra opportunità per far ripartire il Doha Round, l’accordo per eliminare le barriere commerciali allo scopo di aiutare tutti gli stati a sviluppare i propri mercati e le proprie economie.

Le trattative sono inciampate di nuovo su questioni agricole. Non è stato trovato un punto di incontro tra le richieste dell’Unione Europea e i paesi esportatori dell’America Latina. L’Ue non ha voluto abbassare i dazi sui prodotti, come richiedevano i sudamericani.

Tutti contro tutti sulla questione tasse
«L’Europa ha fatto il possibile» ha detto Adolfo Urso, sottosegretario allo Sviluppo Economico e negoziatore italiano al Omc. «Infatti sono altri a lanciarsi le accuse. Il negoziato è fallito nel Pacifico, non certo nel Mediterraneo. Forse anche i paesi emergenti avrebbero dovuto fare di più».

Ieri uno scontro tra Stati Uniti e India, relativo alle tasse sulle importazioni, aveva già reso molto tesa l’aria. Addirittura era stato chiesto all’Ue di fare da mediatore, ma non è servito per trovare un accordo tra le sette grandi potenze (Stati Uniti, Unione europea, Giappone, Brasile India, Cina e Australia). I paesi in via di sviluppo premevano per un basso uso dei dazi, ma Usa e Ue non sono mai stati del tutto d’accordo.

Life goes on, ma potrebbe saltare l’accordo delle banane
I commenti, in generale, sono tutti negativi, ma regna il motto «Life goes on», la vita va avanti. Come ha affermato James Dunsterville, analista del centro di ricerca Agrinews «Le trattative dell’Omc si sono rotte talmente tante volte in passato che ormai la sorpresa sarebbe il loro successo».

Ora potrebbe essere rimesso in discussione anche l’accordo sulle banane raggiunto nel weekend e sempre collegato al Doha. Questo prevedeva che il dazio di 176 euro per tonnellata imposto dall’Ue alle importazioni latino-americane di banane, scendesse a 148 euro per tonnellata nel 2009, a 143 euro nel 2010, fino ad arrivare a 114 nel 2016.

Critiche dalle ong. Rammarico della Coldiretti
La «pietosa bugia dello sviluppo non ha retto» e i negoziati sono falliti. È il duro commento dell’Osservatorio italiano sul commercio internazionale “Tradewatch”, promosso da Crocevia, Crbm, Fair, Fondazione Banca etica, Rete Lilliput, Gruppo d’appoggio al movimento contadino africano.

«Anziché affrontare le questioni chiave» sostengono le organizzazioni «per far sì che le regole commerciali lavorassero a sostegno dello sviluppo dei Paesi poveri, tutta la contesa si è ridotta alla sola questione dell’accesso al mercato nel settore agricolo, dei servizi e dei prodotti industriali».

Per Coldiretti, che nei giorni scorsi aveva insistito per far inserire sulle etichette l’origine dei prodotti, «è stata persa un’importante occasione per assicurare maggiore trasparenza nel commercio dei prodotti alimentari a livello internazionale con regole di concorrenza leali».

Nessuno ti regala niente, noi sì

Hai letto questo articolo liberamente, senza essere bloccato dopo le prime righe. Ti è piaciuto? L’hai trovato interessante e utile? Gli articoli online di VITA sono in larga parte accessibili gratuitamente. Ci teniamo sia così per sempre, perché l’informazione è un diritto di tutti. E possiamo farlo grazie al supporto di chi si abbona.