Volontariato

Wto: si tratta sui farmaci salvavita

Ore cruciali a Ginevra per l'accordo dell'Organizzazione mondiale del commercio (Wto) sull'accesso ai farmaci salvavita per i Paesi poveri

di Paul Ricard

Ore cruciali a Ginevra per l’accordo dell’Organizzazione mondiale del commercio (Wto) sull’accesso ai farmaci salvavita per i Paesi poveri, un’intesa volta a salvare milioni di vite umane, come hanno sottolineato oggi numerosi delegati dei Paesi africani in un pressante appello per un rapido consenso. “Basta tergiversare, abbiamo bisogno di quest’accordo”, hanno affermato i rappresentanti di Paesi quali Zimbabwe, Kenia ed Egitto nel corso di una riunione del Consiglio generale della Wto, l’organo esecutivo chiamato a pronunciarsi sul progetto di accordo. Una decisione potrebbe giungere già in serata, o nel fine settimana, ma i pronostici sono difficili. Così è sceso in campo lo stesso direttore generale della Wto, Supachai Panitchpakdi, ricordando che l’obiettivo principale dell’accordo “é umanitario”. “L’intesa è importante – ha detto Panitchpakdi, secondo fonti diplomatiche – non solo per i Paesi africani ma anche per la credibilità della Wto e per il successo di Cancun”. E un’invito a non bisogna mollare è venuto anche del vice ministro delle Attività Produttive con del delega al Commercio estero, Adolfo Urso, secondo il quale un’intesa in merito è ritenuta “la priorità” dalla Ue e dalla presidenza italiana. “L’accordo sui farmaci salvavita è vitale per venire incontro alle necessità dei Paesi in via di sviluppo e indispensabile per il successo del round – ha spiegato – Per questo non bisogna assolutamente mollare la presa e insistere proprio in queste ore, con tutto il peso politico che la Commissione Europea, e quindi l’Unione e la Presidenza italiana, possono esercitare”. L’intesa sulle modalità per garantire l’accesso a farmaci salvavita a buon mercato per i Paesi poveri privi di industria farmaceutica, tramite specifiche deroghe alle norme sui brevetti era stata annunciata ieri sera al termine di una riunione del Consiglio Trips (proprietà intellettuale) della Wto. Durante la notte tuttavia, il Consiglio generale – organo esecutivo della Wto – non l’ha ratificata. Numerosi Paesi – tra cui Argentina e Filippine, secondo più fonti – avrebbero infatti espresso alcune riserve. Il presidente del Consiglio, l’ambasciatore cileno Perez del Castillo, ha allora deciso di sospendere i lavori per proseguire le consultazioni. Il progetto di accordo su cui si cerca il consenso prevede l’approvazione di due documenti. Il primo riprende i termini dell’intesa raggiunta nel dicembre 2002 dall’insieme dei Paesi della Wto, ma bocciata dagli Usa. Il testo affronta la situazione di quei Paesi poveri che, in caso di emergenza sanitaria, non disponendo delle capacità di produrre equivalenti generici di farmaci brevettati (come consente il diritto sui brevetti), devono essere messi in condizione di importali da altri Paesi. In prima fila nella difesa degli interessi dell’industria farmaceutica, gli Stati Uniti avevano respinto il testo ritenendolo troppo vago. E proprio per placare i timori degli Usa contro eventuali re-importanzioni nei Paesi ricchi di farmaci generici a basso prezzo destinati ai Paesi poveri, è stato elaborato il secondo testo, una dichiarazione sull’ interpretazione e l’applicazione dell’accordo. La dichiarazione precisa, tra l’altro, che si dovrà fare ricorso al sistema previsto dall’accordo sui farmaci salvavita in “buona fede, per proteggere la salute pubblica e non a fini commerciali o industriali”. Il testo prevede poi misure di controllo e per combattere eventuali abusi (importazioni parallele, triangolazioni), chiedendo in particolare ai produttori di generici per i Paesi poveri di adottare particolari procedure che rendano riconoscibili le confezioni del prodotto. E contiene una lista di Paesi dotati di capacità per produrre farmaci che si autoescludono dal sistema di importazioni. Il negoziato sui farmaci salvavita si basa sulla Dichiarazione di Doha – approvata dalla Wto nel 2001 – che ha stabilito il principio della priorità della salute pubblica sui diritti di proprietà intellettuale, e la necessità di facilitare l’accesso ai farmaci salvavita per le popolazioni povere colpite da gravi epidemie quali Aids, tubercolosi, malaria. Se non si dovesse trovare un accordo, la questione sarà trasmessa alla Conferenza ministeriale della Wto, in programma a Cancun (Messico) dal 10 al 14 settembre. Ma, come ha sottolineato il rappresentante messicano alla Wto, nessuno vuole che il problema resti irrisolto fino a quella data, perché “non sarebbe positivo per i Paesi in via di sviluppo”.


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