Volontariato
Wto: raggiunto accordo sui farmaci generici
Ma per Medici Senza Frontiere e le ong è un fallimento: peggiora l'accordo di Doha
Nella notte del 27 agosto, a Ginevra, è stato raggiunto l’ accordo sull’esportazione di farmaci generici tra Paesi poveri.
Accordo a lungo atteso – il Wto aveva già stabilito la possibilità di esportare generici tra Paesi del Sud nel 2001, a Doha, ma finora gli Stati Uniti avevano bloccato l’applicazione dell’accordo – che però è stato giudicato un disastro dalla società civile impegnata nella campagna per l’accesso ai farmaci nei Paesi poveri.
Il motivo? «l’intransigenza degli Stati Uniti ha costretto i Paesi poveri ad accettare un accordo che contiene molti trabocchetti per i Paesi che vogliono importare generici da altre nazioni del Sud del mondo», ha Michael Bailey di Oxfam. «L’originario accordo di Doha è stato annacquato talmente tanto che non c’è proprio nulla da festeggiare».
La versione dell’accordo firmata ieri notte, infatti, prevede che un Paese povero possa esportare i farmaci generici che ha prodotto verso un’altra nazione del Sud del mondo. Ma, per farlo, dovrà apertamente violare i diritti di brevetto delle aziende farmaceutiche. Una mossa che, temono Oxfam e Msf, alcuni governi potrebbero non avere il coraggio di fare.
E i problemi dell’accordo raggiunto ieri non finiscono qui: per sbloccarlo, i Paesi poveri hanno dovuto promettere agli Usa che non violeranno i brevetti sui farmaci, eccezione prevista dall’accordo, per scopi commerciali. Una clausola che potrebbe bloccare la produzione di generici da parte di aziende come l’indiana Cipla Limited che lancianso sul mercato i suoi farmaci aveva costretto le aziende farmaceutiche ad abbassare i prezzi delle loro medicine anti Aids.
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