Non profit

Wto: ong italiane incontrano Pascal Lamy

Il faccia a faccia tra il Commissario europeo e le ong s'è appena concluso a Roma

di Carlotta Jesi

Si è appena concluso, a Roma, un faccia a faccia tra le ong italiane impegnate in campagne sulle tematiche in discussione al Wto e il Commissario europeo per il commercio Pascal Lamy All’incontro- cui hanno partecipato la Focsiv, Medici senza frontiere, la campagna per la riforma della Banca mondiale, Legambiente e la campagna sul Contratto per l’acqua, si è parlato in particolare di quattro temi: – la riforma agricola e i sussidi alle esportazioni – l’accesso ai farmaci nei Paesi poveri e l’applicazione degli accordi di Doha – gli accordi di Singapore sugli investimenti – i servizi Risultato? «Per quanto riguarda la campagna No Dumping», spiega Sergio Marelli della Focsiv, «Lamy ha parlato di una strategia di lavoro interessante: passare dai sussidi ai prodotti ai sussidi ai redditi. Secondo il Commissario, infatti, bisogna essere realisti: chiedere l’abolizione delle sovvenzioni alle esportazioni non lo è perché comunque bisogna gestire le eccedenze alimentari. Lamy mi è sembrato comunque interessato a dialogare con la società civile». Ma il Commissario è stato più abbottonato su un altro tema caro alla società civile: l’applicazione degli accordi di Doha che consento l’esportazione di farmaci salvavita tra Paesi in via di sviluppo. «Lamy ha detto che bisogna creare la fiducia necessaria nei nuovi meccansimi di regolazione dell’accesso alla salute. Fiducia che oggi le multinazionali ancora non hanno», spiega Marelli. Una risposta che, secondo a società civile, significa che non verranno rispettate le scadenze previste dagli accordi di Doha.


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