Formazione
Wto: il vertice tra contestazioni e pressione dei G20
Proteste contro il testo del nuovo direttore Lamy da parte dei delegati; i G20 chiedono accordo sull'agricoltura entro aprile 2006.
Si e’ aperta con la contestazione di alcune decine di delegati la sesta conferenza ministeriale del Wto ad Hong Kong. Mentre il nuovo direttore generale, Pascal Lamy, salutava l’ingresso di due nuovi Paesi (Arabia Saudita e Tonga), e sottolineava la necessita’ di trovare un’intesa, alcune decine di delegati hanno tirato fuori cartelli e striscioni in cui si contestava il testo base messo a punto da Lamy a nei giorni scorsi a Ginevra e, rumoreggiando, hanno cercato di coprire le parole del direttore generale.
Intanto fuori dal centro congressi in cui si svolge il vertice alcune migliaia di manifestanti, tenuti a bada dagli agenti che circondano la cosiddetta ‘zona rossa’, protestano contro le regole della Wto che favoriscono le economie ricche a discapito dei Paesi poveri o in via di sviluppo.
Nel corso della mattinata il gruppo dei paesi del G20, capeggiato dal Brasile, ha esortato i paesi industrializzati ad arrivare a un accordo sui dazi e i sussidi agricoli entro il mese di aprile 2006. I G20 hanno inoltre invocato una precisa data per la cancellazione dei sussidi all’agricoltura.
I delegati statunitensi, preoccupati anch’essi di arrivare a un accordo prima che i poteri speciali del presidente George W. Bush sul commercio si esauriscano, hanno esortato Europa e Brasile a negoziare. ”L’Europa deve fare ulteriori concessioni sull’agricoltura – ha detto Tom Camerlo, presidente del Us Dairy Export Council – ma io non ho ancora visto nessuna offerta di contropartite nei settori non agricoli da parte di India e Brasile”. ”Trovo le critiche alle Ue noiose e deludenti – ha replicato il commissario europeo all’agricoltura Mariann Fischer Boel – spero che dopo il vertice di questa settimana si arrivi a un accordo entro i primi sei mesi dell’anno”.
La Ue e’ attualmente sotto accusa per aver proposto di esentare dalla riduzione di tariffe e dazi i prodotti considerati ‘sensibili’. ”La nostra volonta’ e’ quella di aprire un dialogo con i nostri partner per dare loro spiegazioni e rassicurazioni sui prodotti sensibili”, ha precisato il commissario Ue al commercio Peter Mandelson.
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