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Wto: aperto Consiglio di Ginevra, tensioni in Ue

Tredici Paesi dell'Unione, Italia compresa, hanno chiesto di ridefinire il mandato della Commissione nei negoziati commerciali internazionali.

di Redazione

Al via questa mattina nella sede di Ginevra i lavori del Consiglio Generale della Wto. Il compito affidato ai delegati dei Paesi membri e’ di portare a casa avanzamenti significativi in ogni capitolo dei negoziati e concordare delle nuove modalita’ per uscire dai veto incrociati che hanno paralizzato tutti i tavoli fino a poche settimane fa. Un colpo di scena aveva, fino a ieri, gettato ombre sul mandato del negoziatore europeo Peter Mandelson. Tredici Paesi dell’Unione, Italia compresa, guidati dalla Francia avevano infatti chiesto di ridefinire il mandato della Commissione nei negoziati commerciali internazionali, avendo quest’ultima, attraverso Mandelson, concesso troppo in materia di agricoltura, senza condurre una trasparente consultazione con i governi degli Stati membri. La Francia aveva chiesto l’istituzione di un comitato economico e sociale per valutare i possibili impatti sull’agricoltura comunitaria, a fronte dei tagli su dazi e sussidi proposto in sede Wto dalla Ue. Il ministro degli esteri inglese, Jack Straw, aveva affermato ieri, a margine del Consiglio Europeo dei Ministri di Lussemburgo, che ”non sarebbe possibile nessun negoziato se dovessimo trattare non solo con gli altri paesi, ma anche con un comitato in sessione permanente”. Ma la fronda e’ rientrata e Mandelson potra’ continuare il suo lavoro. ”Nulla e’ cambiato – ha affermato il commissario al commercio Ue – se il Consiglio Europeo l’avesse voluto, avrebbe potuto modificare seduta stante il mandato negoziale”. Ma la valutazione del compromesso, che non esclude l’istituzione di un comitato, e’ differente. Per Mandelson, il comitato non rappresenta alcun cambiamento istituzionale, mentre per il ministro degli esteri francese, Philippe Douste-Blazy, la discussione avvenuta ieri in Consiglio ha mandato un segnale forte che non ci saranno ulteriori concessioni in materia agricola senza una preliminare e seria consultazione con i paesi membri. ”E’ una questione di accordo tra Bruxelles e gli stati membri – ha affermato il ministro francese -, noi riaffermiamo che e’ il Consiglio che assegna il mandato alla commissione”. Con gli Stati Uniti che chiedono maggiori impegni in materia di accesso al mercato da un lato, e con alcuni stati membri che frenano, gli osservatori a Ginevra concordano che Mandelson dovra’ lavorare duro per riuscire a raggiungere un accordo sul negoziato agricolo in vista di Hong Kong.


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