Volontariato

WTO: accordo sulla riforma del sistema dei sussidi agricoli

L'obiettivo, fra oggi e domani, è ora quello di convincere i paesi rimasti fuori dalle trattative

di Selena Delfino

Il conto alla rovescia è iniziato. In estremis, nella giornata di ieri i cinque ‘giganti’ agricoli (Usa, Ue, India, Brasile e Australia) sono riusciti a trovare un accordo sulle linee guida della riforma del sistema mondiale dei sussidi agricoli. Sulla bozza i delegati dei 147 paesi che appartengono al Wto hanno già iniziato a prenderla in esame intorno alle 7 del mattino in vista dell’apertura ufficiale delle trattative prevista per le 9. Aver raggiunto un accordo non significa affatto che la strada a questo punto sia in discesa. Sebbene il blocco del G5 sia infatti riuscito ad accordarsi sulla rilettura della proposta Oshima, dal nome del presidente del Wto, non è detto che si riescano a convincere tra oggi e domani gli altri paesi rimasti fuori dalle trattative. “Il meeting del G5 d ieri è stato molto utile”, conferma Rich Mills, portavoce del segretario americano al commercio Robert Zoellick . Per avere effetto le deliberazioni del Wto devono essere approvate all’unanimità. Il rischio maggiore a questo punto passa però per i paesi più svantaggiati. “Se infatti, dicendo sì alla nuova proposta, India e Brasile si sono fatti portavoce del gruppo dei 20 – spiega il viceministro alle Attività Produttive Adolfo Urso subito dopo essere sbarcato a Ginevra per seguire i lavori del Wto – il timore dei delegati dei paesi del G5 è quello che, temendo di non avere il tempo necessario per analizzare la nuova bozza, molti paesi poveri del G90 respingano a priori l’accordo per la paura di rimanere danneggiati”. Ma a prescindere da come si svilupperanno le trattative “la chiave di lettura di questo meeting passa per lo status di negoziatori e leader del G20 assunto da India e Brasile”, aggiunge Urso. In base a quanto si apprende, i cinque grandi si sarebbero accordati nell’eliminare tutti i sussidi agricoli alle esportazioni come aveva proposto la Ue. Un accordo sarebbe stato anche raggiunto sulla riduzione dei programmi interni di sostegno dell’agricoltura, riducendo così la quantità di sussidi ‘autorizzati’ da un accordo del Wto raggiunto nel 1995. Agli Usa sarà invece permesso di mantenere aiuti alle esportazioni . Ma è stato deciso che nella nuova bozza Oshima ci sarà scritto a chiare lettere che tali programmi non saranno più permessi per aiutare direttamente gli esportatori di beni alimentari americani ma solo in caso di chiare emergenze. I negoziatori tuttavia non sono stati in grado di arrivare a un accordo su quali prodotti proteggere dal taglio dei sussidi. La tematica è talmente ampia che probabilmente oggi le trattative saranno incentrate anche su quali beni classificare come ‘sensibili’ e quali altri no. L’accordo è mancato anche sulle forme di sostegno che gli Stati Uniti offrono a quegli agricoltori nella circostanza di un calo sostanziale dei prezzi delle materie prime. Escluso dal testo anche un preciso accenno alla questione della protezione di cui gode il cotone statunitense come invece chiedevano molti paesi soprattutto africani. Con queste premesse sarà dunque arduo arrivare a un accordo finale totale. “Ue e Stati Uniti questa volta vogliono un grande risultato – dichiara John Weekes, consulente politico dello studio legale Sidley Austin Brown & Wood – ma la nuova proposta che verrà presentata stamane farà sì che il grande risultato avvenga solo nel futuro”.


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