Politica
WSIS: al via a Tunisi l’informazione di domani
Fra mille perplessità e veti incrociati parte oggi a Tunisi il Summit sull'informazione voluto dall'Onu. All'ordine del giorno la gestione dell'Internet e il Fondo Digitale
Apre oggi il sipario sulla seconda fase del Summit Mondiale della Società dell?Informazione (Wsis – World Summit on the Information Society), il vertice ONU dedicato al futuro delle comunicazioni. Sul tappeto le questioni rimaste insolute dopo il vertice di Ginevra, fra cui spiccano l?aiuto al finanziamento dello sviluppo tecnologico nei Paesi più poveri e le regole per la gestione internazionale della Rete.
Le aspettative e gli interessi dei Paesi in via di Sviluppo si concentrano in particolare sulle sorti del Fondo di Solidarietà Digitale, finalizzato a colmare il fossato sempre più ampio che li divide dai Paesi ricchi in termini di accesso alle nuove tecnologie. Se in sede governativa non sembrano essersi ancora sciolte le riserve su entità e meccanismi di finanziamento, è dalle Autorità e dagli enti locali che viene rilanciata a Tunisi la sfida per le sorti della lotta al disequilibrio tecnologico.
Il progetto di un Fondo di solidarietà digitale, lanciato dal presidente senegalese Abdoulaye Wade e trasformato dall?Assemblea Onu in un comitato di studio, ha infatti mosso i primi passi concreti in chiave volontaria sotto la ali dell?Associazione mondiale degli enti e delle autorità locali, che a Tunisi presenterà i suoi primi risultati.
Raggiunta la quota di 4.500 mln di euro, il Fondo presentato a Ginevra nel marzo del 2005, è già passato all?azione, indirizzando l?attenzione al settore medico.
In collaborazione con Aidseti, un consorzio internazionale di ONG attive nella lotta contro il virus HIV, il Fondo ha finanziato l?accesso a internet di quattro comunità ospedaliere in Burkina Faso e tre in Burundi. Inoltre, in collaborazione con l’ospedale parigino George Pompidou ha avviato un progetto di teleformazione e telemedicina in Burkina Faso e in Mali.
Anche dal punto di vista delle adesioni si sono registrati positivi riscontri che hanno portato a 20 i membri della fondazione: governi, regioni, città e province, fra cui Regione Piemonte e Torino si distinguono come membri fondatori insieme ai municipi di Ginevra e Lione.
“Da Tunisi ci aspettiamo un riconoscimento dell?impegno e del contributo della cooperazione decentrata e un aiuto per mettere gli enti locali nelle condizioni di lavorare attraverso adeguati strumenti legislativi?, spiega all?Agenzia degli enti locali torinese, Luca Giliberti, di ritorno da Bilbao dove sono state definite le linee guida da presentare a Tunisi. ?A partire dal sostegno alla proposta di Wade di accordi pubblici di fornitura che consentano di recuperare una percentuale da dedicare ai progetti contro il digital divide?.
Una proposta che già nel summit precedente non ha trovato il favore della maggior parte dei Paesi più sviluppati, presso i quali, come ha ricordato il ministro Stanca, ?l?orientamento prevalente è che il finanziamento debba avvenire tramite l?investimento delle imprese private dei Paesi interessati e da parte di quelle estere, attratte dalle condizioni favorevoli all?investimento privato che i Governi di questi Paesi devono assicurare?.
?Gli enti locali hanno dalla loro l?approfondita conoscenza informatica da anni innestata all?interno delle loro strutture. Un?esperienza non solo tecnica, ma legata direttamente alla gestione del territorio e della popolazione?, mette in luce Giliberti, tratteggiando il piano d?azione adottato a Bilbao che riconosce a Torino un ruolo fondamentale come centro di formazione e trasferimento di conoscenze informatiche.
?Un?attitudine consolidata dalla Provincia negli ultimi anni con un corso di sperimentale di e-governance per la cooperazione decentrata ? spiega il referente -, finalizzato al trasferimento di modelli di sistemi informatici (territoriali, demografici, di rete, etc.) a tecnici delle pubbliche amministrazioni provenienti da Niger, Benin, Senegal, Tunisia e Palestina. E, ancora, attraverso la creazione di un centro di gestione territoriale informatizzata in Senegal, nella regione di Louga?.
Il Summit in rete
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