Cultura

Wordlwatch Institute: il mondo è ricco ma infelice

Il rapporto 2004 del celebre istituto americanoè dedicato al tema dei consumi. E rileva: c'è chi consuma troppo e chi niente. E l'ambiente sta morendo

di Gabriella Meroni

Il mondo sta consumando beni e risorse naturali in modo insostenibile, con serie conseguenze per il benessere dell’umanità. Lo denuncia l’edizione 2004 dello State of the World, il rapporto annuale sullo stato del pianeta curato dal prestigioso Worldwatch Institute americano. L’edizione 2004 (trentesimo anniversario) è dedicata per la prima volta interamente al tema dei consumi, ed è stata presentata a Washington. Circa un miliardo e settecento milioni di persone, oltre un quarto dell’umanità, è entrata a pieno titolo nella categoria dei consumatori, adottando diete, sistema di trasporti e stile di vita dei paesi ricchi come Europa, Nord America e Giappone. Questo numero è in continua crescita. Ciò provoca un aumento incontrollato della produzione dei rifiuti, il continuo impoverimento degli stock ittici ma anche la crescente obesità tra le popolazioni dei paesi ricchi. In Cina sono circa 240 milioni i consumatori, un numero superiore a quello dei consumatori americani. Ma nel mondo ci sono anche 2,8 miliardi di persone che consumano troppo poco e che soffrono fame e povertà. Molti acquisti contribuiscono a distruggere l’ambiente: dal pollo allevato in batterie al taglio degli alberi secolari, alle automobili energivore. Ma i governi ed i cittadini possono sfruttare questo stesso potere di acquisto e premiare i mercati e i prodotti eco-compatibili. L’edizione italiana dello State of the World 2004, per le Edizioni Ambiente, sarà in libreria a marzo, a cura del direttore scientifico culturale del WWF, Gianfranco Bologna.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA