Non profit
White jobs per il nuovo modello sociale
Il welfare che verrà, parla il ministro Maurizio Sacconi
«La nuova impalcatura dovrà valorizzizzare tutte le potenzialità del terzo settore, che deve diventare sempre di più attore protagonista. Una delle scommesse riguarderà la formazione ai lavori di cura» Difficile non apprezzare un Libro Bianco il cui ultimo capitolo «La sostenibilità del modello sociale» si chiude con la valorizzazione della cultura del dono e della solidarietà e con l’impegno della promozione delle straordinarie potenzialità del terzo settore e la promessa di una “stagione costituente”. «Segno che dal Libro Verde ad oggi è stato fatto un buon lavoro, segno del dialogo proficuo con tanti soggetti sociali e segno della convinzione mia e del governo», si schernisce il ministro Maurizio Sacconi.
Vita: Dobbiamo dedurne, quindi, che uno dei piani di azione annunciati dal Libro Bianco riguarderà il terzo settore?
Maurizio Sacconi: In quella pagina finale abbiamo voluto sottolineare quanto il dono sia parte della stessa idea di sostenibilità del modello sociale, abbiamo voluto dare il giusto peso al valore civile ed anche economico del dono e della solidarietà. Il tema della sostenibilità non è affrontato nel Libro Bianco in termini di razionamento delle prestazioni, ma nei termini di una loro razionalizzazione, di una loro personalizzazione attraverso la leva sussidiaria e in termini di ampliamento delle fonti di finanziamento tra cui il dono in moneta o in natura. Riguardo al significato di quel “stagione costituente” non pensiamo a rivoluzioni, ma crediamo sia necessario cercare di consolidare e completare le positive intuizioni di questi anni, dal 5 per mille all’impresa sociale. Vogliamo fare il punto di quanto l’esperienza ha depositato per poter dotare il terzo settore, pronto per una fase nuova e più matura, di un quadro adeguato.
Vita: Lavorerete ora sulla condivisione dei contenuti del Libro Bianco con i soggetti sociali per passare poi alla definizione di piani di azione?
Sacconi: Il Libro Bianco è una cornice di valori e una descrizione della visione entro cui dovranno muoversi i piani di azione che inevitabilmente saranno condizionati dallo stato della spesa pubblica. In questa grande transizione la politica deve caratterizzarsi per azione e per visione. L’azione è fondamentale, deve essere immediata, efficace, spesso reversibile, ci troviamo di fronte a problemi nuovi, ma è importantissimo avere le stelle polari, avere una visione, perché anche quando si proceda a zig zag sia sempre presente la meta e quindi la direzione. L’azione, come suggerito anche dagli organismi internazionali, deve essere di questi tempi mirata, tempestiva e temporanea, perciò a maggior ragione è importante avere la visione.
Vita: Nel welfare che vede al centro la persona nella sua integralità crescerà la domanda di servizi di cura alla persona, perciò bisognerà attrezzarsi anche riguardo ai percorsi formativi per il probabile crescere dei white jobs…
Sacconi: Certo, nel dopo crisi avrà possibilità di sviluppo quell’economia che risponderà ai bisogni vitali della persona, da quello della conoscenza a quello della salute. Dobbiamo confidare però che questa crisi significhi anche rottura delle tante autoreferenzialità. Una di queste riguarda proprio l’offerta formativa sulla quale noi indichiamo anche delle specifiche linee di cambiamento. Abbiamo insediato un mese fa una commissione di indagine, presieduta da Giuseppe De Rita, sulla formazione in Italia. Terminerà i lavori entro due mesi, e dai suoi lavori ci aspettiamo indicazioni interessanti.
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