Inclusione sociale

Welfare, territorio e inclusione: 24,5 milioni di euro a disposizione degli enti del Terzo settore

Aumentano le risorse del Fondo di beneficenza ed opere di carattere sociale e culturale di Intesa Sanpaolo. Nel 2024 i beneficiari sono stati 934mila, le richieste valutate dall'istituto di credito 2.325 (+2% rispetto all'anno precedente)

di Redazione

Aumentano a 24,5 milioni di euro le risorse che il Fondo di beneficenza ed opere di carattere sociale e culturale di Intesa Sanpaolo, in capo alla presidenza dell’istituto di credito, potrà distribuire agli enti del Terzo settore nel corso del 2025. Sono state definite anche le linee guida 2025-2026 del Fondo, il documento che ne indirizza l’attività nei prossimi due anni. Saranno presentate nel corso del webinar “La forza della comunità che agisce: welfare, territorio e inclusione”, in programma giovedì 13 marzo alle ore 11.

Queste le tematiche prioritarie di azione: l’espansione delle azioni di welfare sanitario di prossimità, attraverso il sostegno all’accesso ai servizi sociosanitari di persone non supportate da una rete adeguata, il supporto alle famiglie con persone non autosufficienti o fragili e la creazione di unità e centri sanitari, anche di tipo mobile, complementari al Sistema sanitario nazionale e gestiti da enti del Terzo settore; la valorizzazione delle potenzialità dell’Italia meridionale e insulare per il contrasto alla dispersione scolastica, lo sviluppo delle aree interne e il sostegno all’imprenditoria giovanile in questi territori; l’inclusione sociale di persone migranti e rifugiati in stato di fragilità sociale, economica, psicologica e linguistica, per promuovere un’integrazione efficace e sostenibile, con una specifica attenzione alle attività di accoglienza e inclusione, istruzione e formazione, inserimento lavorativo.

Nel 2024 sono stati erogati circa 23 milioni di euro (+22% rispetto al 2023) con 934mila beneficiari diretti in prevalenza sul territorio nazionale (89% del totale), distribuiti geograficamente: 44% al Nord, 25% al Centro, 31% al Sud e nelle Isole. Con 2.325 richieste valutate (+2% circa rispetto al 2023), il Fondo di beneficenza si conferma un punto di riferimento nell’ambito della filantropia in Italia e con interventi di tipo umanitari in Paesi esteri con un Indice di sviluppo umano basso o medio e in Paesi poveri o emergenti colpiti da calamità naturali.

Gian Maria Gros-Pietro, presidente del Cda di Intesa Sanpaolo

«Intesa Sanpaolo ha da tempo posto come elemento chiave del suo essere banca l’impegno a favore di chi si trova in condizioni di svantaggio economico, sociale, di salute», commenta Gian Maria Gros-Pietro, presidente di Intesa Sanpaolo. «Il Fondo di beneficenza svolge un ruolo speciale in questo ambito e anche nel 2025 concentrerà le sue risorse in programmi volti a ridurre i divari sociali ed educativi che limitano il pieno sviluppo delle persone e del Paese intero. Nel prossimo biennio particolare attenzione verrà posta al welfare sanitario, all’accoglienza e all’inclusione».

Le liberalità erogate dal Fondo si traducono in beni e servizi offerti gratuitamente alla comunità, che generano effetti che vanno oltre i risultati diretti delle attività. Confermati i requisiti, i tempi e le modalità di presentazione delle richieste di contributo, liberalità a fondo perduto che la Banca eroga a progetti particolarmente meritevoli. I progetti vengono individuati attraverso un processo di selezione che tiene conto del loro impatto sociale e del track record dell’ente. Le candidature dei progetti sono da presentare attraverso la piattaforma del Fondo, raggiungibile cliccando qui.

Dal 2016 il Fondo ha erogato 130 milioni di euro a 7.700 progetti, interessando persone e famiglie in difficoltà, giovani, donne, per colmare il divario educativo e digitale, contrastare la povertà e fornire una risposta concreta alle crescenti disuguaglianze.

Credit: la foto d’apertura è di Rdne su Pexels

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