Politica
Welfare. Sos comuni anti – Finanziaria
Cofferati: "Il governo pensa solo al consenso". Veltroni: "Una scelta folle". La rivolta dei sindaci italiani contro la nuova Finanziaria
”Il governo parla di ridurre la pressione fiscale, ma l’idea e’ di costruire consenso scaricando sugli altri l’obbligo di far quadrare i conti. Questo non e’ federalismo fiscale”. E’ stato proprio Sergio Cofferati, ex sindacalista, oggi sindaco di Bologna, in una platea a lui stranota – quella dei pensionati iscritti alla Cgil – a sparare a zero e sostenere, senza mezzi termini, che la politica del governo non aiuta gli Enti locali, che pure sono i piu’ vicini ai cittadini ai quali, ed in particolare ai piu’ deboli, devono assicurare servizi efficienti e politiche sociali solide. Intervenendo al dibattito organizzato dalla Spi-Cgil sul quarto rapporto sulle politiche sociali, Cofferati ha poi aggiunto: ”C’e’ chi, maliziosamente, osserva che dopo l’esito delle amministrative questa pendenza del governo si sia accentuata”. In sostegno dell’ex segretario della Cgil giungono i dati della ricerca del sindacato dei pensionati, secondo i quali nel 2004 un comune capoluogo su quattro ha previsto tagli alla spesa sociale per gli anziani e la percentuale sale a quasi un comune su due nel Mezzogiorno. Se si considerano la spesa sociale complessiva i tagli riguarderanno il 15% delle amministrazioni locali (20% al Sud). Sempre secondo la ricerca condotta sui 34 principali comuni capoluogo il 36,7% delle amministrazioni ha previsto un aumento della spesa, il 25% una diminuzione e il 38,3% una stabilita’ nelle uscite. Ma il dato e’ piu’ preoccupante per il Sud con appena il 13,3% delle amministrazioni che prevede aumenti di spesa, il 46,7% che prevede tagli e il 40% che si aspetta una stabilita’ della spesa. La zona piu’ fortunata per la spesa sociale per gli anziani resta il Nord Ovest con il 56,3% dei comuni che prevede aumenti di spesa, il 18,8% una diminuzione e il 25% di restare stabile. Per il 2004, inoltre, i sacrifici secondo lo Spi-Cgil aumenteranno a causa di una riduzione dei trasferimenti erariali agli enti locali del 3,06% per i comuni pari a 404.143.122 euro, un taglio che ha pero’ conseguenze piu’ pesanti per alcune citta’ come Palermo (-15,02% sul 200), Cagliari (-14,2%) e l’Aquila (-13,36). ”A fronte del fatto che nel nostro Paese gli anziani aumentano, c’e’ una ripresa della natalita’ e il flusso di stranieri e’ in continua crescita, il Governo – ha rilevato Cofferati – per il quarto anno consecutivo riduce i trasferimenti agli enti locali. Nonostante Comuni e Province siano riusciti a contenere gli effetti di questi tagli, i provvedimenti messi in atto non sono ripetibili nel tempo. Queste risorse – ha aggiunto – si possono usare una sola volta, mentre il processo messo in atto dal governo e’ strutturale”. Per il sindaco di Bologna si e’ sull’orlo di una crisi pesante, ”i danni, soprattutto al Sud, saranno serissimi”.E avverte: le politiche di welfare non servono solo a proteggere, sono anche uno dei fattori competitivi fondamentali perche’ le persone protette hanno un atteggiamento positivo nell’economia e nella produzione. ”Quello che temevamo si verifichera’: gli enti locali subiranno nuovi tagli, in particolare sulle politiche sociali ci sara’ una contrazione della spesa con pesanti ripercussioni sulla spesa sanitaria”. E’ invece il parere espresso nel corso del dibattito da Betti Leone, segretario generale della Spi-Cgil.”Domani nei direttivi faremo le nostre valutazioni e sicuramente decideremo forme di mobilitazione per ottenere dei correttivi al testo”. Guglielmo Epifani, concludendo il dibattito, ha affermato che con la finanziaria oggi, in passato con il decreto taglia-spese ed ancora prima con altri provvedimenti, negli ultimi quattro anni l’ iniziativa del Governo ha penalizzato gli enti locali, con uno scadimento delle loro funzioni, a partire dai Comuni e non andando verso il federalismo. ”Si riducono le risorse – ha detto – si impone di mettere nuove tasse, non c’e’ nessuna programmabilita’ dei flussi di spesa, abbiamo un conflitto interistituzionale permanente: tutto questo lo paghiamo con meno servizi e servizi di minore qualita’ che portano ad uno scadimento delle funzioni degli enti locali”. Per il presidente della regione Basilicata, Filippo Bubbico, infine, ”questa Finanziaria e’ insostenibile rispetto alle funzioni che Regioni ed Enti locali devono assicurare ai cittadini”
17 centesimi al giorno sono troppi?
Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.