Formazione

Welfare: sindacati bocciano piano governo

I sindacati bocciano il piano del governo su lotta alla poverta' e welfare. Il no arriva al termine dell'incontro con il sottosegretario al Welfare sul Nap e il Libro bianco sulla famiglia

di Paolo Manzo

I sindacati bocciano il piano del governo su lotta alla poverta’ e welfare. Il no di Cgil, Cisl e Uil arriva al termine dell’incontro con il sottosegretario al Welfare, Maria Grazia Sestini, sul Nap e il Libro bianco sulla famiglia. ”E’ stata solo una bella esposizione di principi. Sono solo piani teorici”, commenta il segretario confederale della Uil, Donatella Vercesi. Per il sindacato di via Lucullo, infatti, sia il Nap che il Libro bianco contengono soltanto ”enunciazioni o annunci di argomenti da risolvere ma senza che venga indicata una priorita’ tra gli argomenti e soprattutto senza che siano individuate le risorse finanziarie per farvi fronte”. Il Nap, il piano contro la poverta’, sara’ domani al centro del Consiglio dei ministri e inviato, subito dopo l’approvazione, all’esame di Bruxelles. A fine settembre, inoltre, si terra’ un nuovo incontro tra Welfare, parti sociali e sindacati che si sono impegnati a presentare nuovi approfondimenti su reddito di ultima istanza, fondo nazionale per la non autosufficienza e per i livelli essenziali. Per quanto riguarda invece il Libro bianco in particolare, i sindacati, e soprattutto la Uil, non hanno ricevuto alcuna risposta sui quattro temi che avevano a suo tempo indicato come prioritari. ”Avevamo chiesto una ricognizione delle spese -prosegue la Vercesi- ma dal governo non e’ arrivata nessuna risposta cosi’ come ci sembrano poco chiare le idee esposte sul fondo per i non autosufficienti e per il reddito di ultima istanza”. Per non parlare degli 800 euro di contributi per i nascituri: ”il governo -prosegue Vercesi- non prevede nessun altro servizio di appoggio a favore della famiglia”. Su quest’ultimo punto hanno solamente detto che si trattera’ di una sperimentazione che coinvolgera’ gli enti locali. Ma poi hanno aggiunto che tutto cio’ verra’ attuato con articolazioni diverse. E cosa significhi questo non ci e’ stato dato sapere”. Nel corso dell’incontro, a quanto spiegano i sindacati, l’unico disco verde sarebbe arrivato da Confindustria che avrebbe condiviso il piano anche se condizionandolo ad un nuovo confronto sulle risorse. I sindacati infine hanno sottolineato il fatto che questo incontro non puo’ essere considerato all’interno di quegli undici tavoli di confronto disegnati dal Dpef. ”Occore un tavolo unico che che funzioni da coordinamento politico”, conclude Vercesi. Giudizio tranchant anche da parte della Cgil che non ha inviato all’incontro un segretario confederale e ribadisce come l’incontro di oggi non abbia nulla a che vedere con gli undici tavoli proposti dal governo nel Dpef. ”L’impianto del piano non contiene ne’ scelte strategiche, ne’ soluzioni concrete per affrontare i problemi di tante persone e famiglie che vivono una condizione di disagio”, ha spiegato Sandro Del Fattore, coordinatore del dipartimento Welfare e nuovi diritti. ”La discussione di oggi – prosegue- ha messo in evidenza le gravi inadempienze del Governo, che dopo 5 mesi non ha ancora presentato alcun provvedimento sulla lotta alla poverta’ ed all’esclusione, sulla definizione dei livelli essenziali delle prestazioni sociali e sul reddito minimo di inserimento. Il mancato impegno sui temi della non autosufficienza ha prodotto una situazione disastrosa per le migliaia di famiglie che oggi sono prive di ogni aiuto: nessun impegno concreto e’ infatti seguito alle dichiarazione verbali dei rappresentanti del Governo”. ”Incontro deludente ed improduttivo” anche per la Cisl che per bocca del segretario confederale, Gigi Bonfanti, definisce il tavolo al Welfare di oggi ”privo di specifici elementi di merito”. Per la confederazione di via Po infatti il governo ha avviato la riflessione sul nap e sul Libro solo sull’onda dell” urgenza procedurale dell’approvazione del Piano per l’inclusione sociale e dalla necessita’ di dimostrare come, in correlazione alla definizione della manovra economica di bilancio, il Ministero fosse in grado di elaborare almeno alcune linee di indirizzo in materia di politica sociale”. Non solo. ”I temi del confronto non sono stati inquadrati in un disegno unitario e coerente, assente peraltro ogni elemento di programmazione e indicazione delle risorse necessarie per l’attuazione del Piano per l’ inclusione sociale”, dununcia ancora la Cisl. Ma in ogni caso, conclude Bonfanti, ”il sindacato respinge con forza ogni possibile scambio fra sviluppo e diminuzione della spesa sociale e richiama il Governo alla coerente attuazione di quanto pattuito in materia nell’Accordo del luglio 2003”.


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