Volontariato
Welfare: Segio, squilibri sempre più gravi
Lo ha detto Sergio Segio, curatore del "Rapporto sui diritti globali 2004'' presentato stamani alla stampa nella sede della Cgil a Roma
di Redazione
La situazione del welfare in Italia e’ sempre piu’ preoccupante, e ha ragione chi parla di ”eutanasia sociale”: Lo ha detto Sergio Segio, curatore del ‘Rapporto sui diritti globali 2004” presentato stamani alla stampa nella sede della Cgil a Roma e frutto della collaborazione, oltre che con il sindacato di Epifani, anche con Arci, Cnca, Legambiente e Antigone. Riportando dati forniti da Istat ed Eurispes, Segio ha dipinto un quadro allarmante, con un quarto delle famiglie italiane in condizioni di poverta’ o a rischio di poverta’, e ha parlato di ”politiche sociali negate” e di ”evidente crisi del welfare” che stanno facendo ulteriormente aumentare il numero delle persone indigenti. Tutto questo, ha spiegato, e’ testimoniato da una sanita’ e da un’ assistenza sempre piu’ carenti. Segio non ha esitato a usare la parola ”declino” per descrivere la situazione economica del nostro paese nel 2003 e 2004, e ha puntato il dito contro le scelte di privatizzazione messe in atto da chi in questi anni ha governato. La situazione italiana, d’ altronde – ha spiegato – si inserisce in un contesto mondiale che non e’ meno preoccupante, dove la forbice tra ricchi e poveri si allarga sempre di piu’ e piu’ di un miliardo di persone vive con meno di un dollaro al giorno e senza acqua potabile. Segio ha parlato anche di diritti umani e civili, sempre piu’ calpestati soprattutto in nome della guerra al terrorismo, e ha denunciato il ”venir meno di quella che era una cultura consolidata e affermata delle regole”. Di ”insostenibilita’ ambientale dell’ attuale modello economico” ha parlato il coordinatore della segreteria nazionale di Legambiente, Maurizio Gubbiotti, il quale ha sottolineato l’ intreccio sempre piu’ fitto tra questioni ambientali e sociali e quella che ha definito l’ ”opportunita”’ offerta oggi dall’ allargamento dell’ Europa. Teresa Marzocchi, del Coordinamento nazionale delle comunita’ di accoglienza, ha portato l’ esperienza sul campo, che segnala un ”arretramento nel campo delle politiche sociali”, dove ”bisogna combattere non per ottenere miglioramenti, ma semplicemente per difendere cio’ che si credeva acquisito”. Stefano Anastasia, presidente nazionale di Antigone, ha invece sottolineato come il Rapporto, benche’ sia stato scritto prima che fossero rese note le torture sui prigionieri in Iraq, prefiguri, nella parte relativa ai diritti umani, cio’ che e’ poi accaduto: ”Abu Graib gia’ c’ era” ha detto. Il presidente nazionale dell’ Arci, Tom Benetollo, ha dal canto suo sollecitato le istituzioni a interloquire con la societa’ civile, a prestare ascolto alle proposte concrete e alla direzione di marcia indicata nel Rapporto, mentre il segretario confederale della Cgil Titti Di Salvo ha invitato a una ”forte alleanza” tra societa’ civile, istituzioni, associazioni e mondo progressista in genere ”su obiettivi condivisi”.
Vuoi accedere all'archivio di VITA?
Con un abbonamento annuale potrai sfogliare più di 50 numeri del nostro magazine, da gennaio 2020 ad oggi: ogni numero una storia sempre attuale. Oltre a tutti i contenuti extra come le newsletter tematiche, i podcast, le infografiche e gli approfondimenti.