Famiglia

Welfare: Pensioni, così in Europa

Tutti i sistemi e le riforme avviate nei Paesi europei. Una scheda

di Redazione

In Europa i sistemi pensionistici evidenziano una maggiore uniformità per i Paesi nordici sia per l’ammissione del cumulo tra la pensione e i redditi da lavoro, sia per l’eta’ pensionabile elevata nel tempo a 65 anni e sia per il massiccio ricorso a forme di previdenza integrativa. I Paesi latini, invece, contemplano forme di prepensionamento, un’età pensionabile più bassa e differente per sesso e un minore ricorso agli strumenti previdenziali privati. Tuttavia l’invecchiamento della popolazione, rappresentando un comune denominatore per i Paesi europei, potrebbe spingere gli eventuali processi di riforma verso una armonizzazione delle norme e delle tutele. Ecco in dettaglio cosa prevedono le normative dei singoli Paesi europei: AUSTRIA: La riforma promossa dal governo di Vienna dovrebbe entrare in vigore dal 1 gennaio 2004. L’età minima pensionabile passerà per tutti a 65 anni contro l’età media precedente di 57 anni per le donne e di 59 anni per gli uomini. Con il 2009 ci sarà l’abolizione del pensionamenti anticipati e la vita contributiva che darà diritto alla pensione passerà da 40 a 45 anni. BELGIO: L’ultima riforma previdenziale risale al 1997. La normativa prevedeva il passaggio graduale dal 1997 al 2009 dell’età pensionabile per le donne da 60 a 65 anni. Per quanto riguarda la pensione anticipata gli anni di attività professionale necessari furono elevati da 28 a 35 tra il 1997 e il 2005. Dai 60 anni si può avere il prepensionamento, a patto di avere 28 anni di occupazione alle spalle, ma saliranno a 35 nel 2005. Non è invece previsto il rinvio del prepensionamento. E’ inoltre consentito il cumulo con il reddito da lavoro che se supera un determinato importo la pensione viene ridotta. Per quanto riguarda le pensioni private ne beneficiano il 12,8% di tutti coloro che ricevono gia’ una pensione mentre coloro che ne hanno accesa una sono il 35% dei lavoratori. DANIMARCA: Il pensionamento standard avviene a 65 anni. Non è prevista la possibilità di anticipare il pensionamento di vecchiaia mentre la possibilità di posporla riguarda solo le pensioni integrative, fino a un massimo di tre anni. Ben l’82% dei dipendenti a tempo indeterminato compresi tra i 15 e i 59 anni versa contributi per una pensione privata. E’ consentito il cumulo della pensione con altri redditi ma il pensionato lavoratore subisce un graduale decurtamento della pensione fino a 30 mila euro all’anno. GERMANIA: Risale a quattro anni fa l’ultima riforma varata in materia di previdenza. Tra fattori principali il passaggio dell’età pensionabile per le donne da 60 a 65 anni tra il 2000 e il 2004. Ma tra i punti centrali dell’ipotesi di revisione dei meccanismi previdenziali che dovrebbe essere formalizzata dal governo tedesco entro il prossimo dicembre ci sarebbe un ulteriore innalzamento dell’eta’ pensionabile che passerebbe da 65 a 67 anni in un periodo compresso tra il 2011 e il 2035. Tuttavia il governo tedesco che sta conducendo un duro braccio di ferro con i sindacati, per sanare il deficit delle casse pensioni, sarebbe favorevole ad elevare l’età reale di andata in pensione – nel periodo 2006-2008- a 63 anni. In questo senso si è espressa recentemente la maggioranza rosso-verde di Schroeder. Attualmente tale limite è di poco superore ai 60 anni. Al momento, inoltre, in è previsto il cumulo tra pensione e reddito ma solo dopo i 65 anni. Per quanto riguarda la previdenza privata vi ricorrono il 28% dei dipendenti del commercio e il 64% dei lavoratori dell’industria. GRECIA: Gli interventi fondamentali sono stati adottati nel 1993 e nel 1998. tra gli aspetti strategici l’aumento dell’età pensionabile per le donne da 60 a 65 anni; la determinazione di una soglia minima di 35 anni di attività professionale per ottenere il 60% dei contributi che danno diritto alla pensione, la soppressione dell’indennita’ a sostegno della famiglia e la creazione di un fondo previdenziale per gli agricoltori. E’ consentito il cumulo tra pensione e reddito da lavoro ma la pensione viene ridotta. Le pensioni private sono limitate prevalentemente alle imprese internazionali. FRANCIA: La riforma appena varata da Raffarin prevede tra le principali novità la parificazione dei regimi pensionabili tra i dipendenti pubblici e quelli privati. Entro il 2020 la vita contributiva aumenterà progressivamente fino a raggiungere i 42 anni. Un altro pilastro della nuova riforma riguarda l’incremento della previdenza privata. Le nuove norme consentono, infatti, la possibilità per ciascun cittadino, di accedere ad altre forme integrative in grado di garantire una rendita al raggiungimento dell’eta’ pensionabile. Le forme previdenziali alternative godono di una sorta di protezione finanziaria dei sottoscrittori. SPAGNA: L’ultima revisione del sistema pensionistico risale al 1997. La nuova normativa e’ intervenuta principalmente sulla base di calcolo, estesa agli ultimi quindi anni di contribuzione. L’età standard pensionabile è per tutti di 65 anni. Una forma di pre-pensionamento è ancora consentito a partire dai 60 anni per coloro che risultavano assicurati prima del 1967, dai 61 per coloro che hanno maturato almeno 30 di versamenti contributivi e per i disoccupati involontari. Per quanto riguarda il cumulo in caso di attivita’ retribuite la pensione viene sospesa. Solo il 10% dei lavoratori assicurati aderisce a forme di pensionamento privato. IRLANDA: L’età pensionabile è fissata a 65 anni. Non sono previste forme di prepensionamento né sono stati previste procedure per ritardare la data dell’andata in pensione. Il cumulo tra la pensione e il reddito da lavoro è ammesso solo dopo i 66 anni di età. Per quanto riguarda il ricorso a forme di previdenza integrativa quasi il 47% della popolazione compresa nella fascia di età tra i 20 e i 69 anni ha aderito a simili programmi. LUSSEMBURGO: L’età standard pensionabile e’ fissata a 65 anni. Il prepensionamento è consentito: puo’ avvenire a 57 o a 60 anni se si sono maturati almeno 40 anni di vita contributiva. E’ possibile il cumulo tra pensione e reddito da lavoro, ma per le normali pensioni di vecchiaia. Nel 2002 sono state adottate nuove misure per favorire il ricorso alla pensione integrativa privata. OLANDA: L’età standard è di 65 anni. Il sistema previdenziale non contempla ne’ forme di prepensionamento ne’ di posticipo. E’ consentito il cumulo tra la pensione e il reddito da lavoro. Il ricorso a forme di previdenza integrativa presenta un indice tra i piu’ alti in Europa. Oltre il 90% dei lavoratori ha aderito a piani pensionistici privati. PORTOGALLO: Il primo intervento generale è del 1993. Successivamente tra il 1999 e il 2000 è stato definito con un nuovo intervento legislativo l’attuale sistema previdenziale. Le norme hanno determinato tra il 1994 e il 1999 il passaggio dell’età pensionabile per le donne a 65 anni; la pensione anticipata viene accordata quando si hanno meno di 55 anni, ma già 30 anni di vita contributiva. Il ritiro dalla vita lavorativa al raggiungimento del 65esimo anno di eta’ non e’ piu’ obbligatorio: sono previsti incentivi per coloro che continuano a lavorare fino al limite massimo di 70 anni. E’ consentito il cumulo tra pensione e redditi da lavoro. Il ricorso a forme di previdenza integrativa non ha raggiunto quote significative. FINLANDIA: L’età standard è di 65 anni di età. Sono previste forme di prepensionamento che può scattare a 60 anni, mentre non c’e’ un limite per chi sceglie di lavorare anche dopo aver superato l’età pensionabile. E’ consentito il cumulo tra pensione e reddito da lavoro e il ricorso a forme di pensione integrativa rappresenta uno dei pilastri del sistema previdenziale. REGNO UNITO: L’età pensionabile raggiungerà per tutti il 65esimo anno di età nel 2020. Attualmente gli uomini lasciano il lavoro a 65 anni e le donne a 60. Non esistono possibilità di prepensionamenti, mentre sono consentite forme di posticipo fino ad un massimo di cinque anni. Questo limite sarà eliminato a partire dal 2010. E’ consentito il cumulo della pensione e del reddito da lavoro. Il 71% dei pensionati hanno un reddito proveniente da investimenti incluse le pensioni private mentre il 44% della popolazione attiva ha sottoscritto forme di previdenza integrativa. SVEZIA: L’età standard è di 65 anni. Sono consentite forme di prepensionamento dai 61 anni, ma applicando delle riduzioni ed è possibile continuare l’attività lavorativa oltre l’età pensionabile. E’ inoltre consentito il cumulo tra pensione e redditi da lavoro, mentre il ricorso a forme di previdenza integrativa interessa oltre il 90% dei lavoratori.


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