Welfare

WELFARE. Operatori in piazza contro la Regione Lazio

Oggi manifestazione di protesta di ARIS, FOAI e Fondazione Don Gnocchi: lo stop ai tagli non è stato attuato

di Redazione

«Le bugie ragazzo mio, si riconoscono subito, perchè ve ne sono di due specie: bugie che hanno le gambe corte e quelle che hanno il naso lungo: la tua, per l’appunto, è di quelle che hanno il naso lungo». Operatori, terapisti, famiglie e disabili prenderanno in prestito una frase tratta dal Pinocchio di Collodi, per scriverla su centinaia di cartelloni davanti la sede della Regione Lazio (via Rosa Raimondi Garibaldi), nel corso della manifestazione pubblica di oggi 22 Luglio, a partire dalle ore 10.

Ad ARIS e FOAI, i due più importanti Coordinamenti Regionali dei Centri di Riabilitazione, si unirà anche la Fondazione Don Gnocchi, per tutelare quello che don Vinicio Albanesi ha più volte definito il “comparto debole”: i disabili psichici e mentali. “Siamo costretti a scendere nuovamente in piazza – ha detto il presidente della Comunità di Capodarco – per denunciare non solo una situazione di grave difficoltà nella gestione delle attività a favore di persone disabili, ma anche una modalità di rapporto estranea ai principi di coerenza e di rispetto degli impegni assunti”.

Il documento sottoscritto dalla Regione Lazio a seguito della manifestazione del 26 maggio scorso, infatti, è rimasto completamente disatteso; l’impegno della “immediata sospensione del taglio dell’8% previsto dal decreto Commissariale n. 51/2008” non ha avuto alcun seguito. Il sub commissario, Dr. Mario Morlacco, ha rappresentato in una nota all’AIOP (associazione italiana ospedalità privata) “che non è intervenuta alcuna sospensione del decreto commissariale 51/08”, aggiungendo che, a suo giudizio, si sarebbe “involontariamente” usata nel verbale “una terminologia non corretta, ritenendo che l’impegno assunto dalla Regione sia quello di trovare una diversa copertura della riduzione di budget”.

Quella di oggi sarà una manifestazione silenziosa; tutti con un naso lungo in volto, simbolo della menzogna, con cartelloni e striscioni dove compariranno i punti della piattaforma rivendicativa.

Oltre al rispetto dell’accordo del 26 maggio e alla sospensione del taglio dell’8%, i manifestanti chiederanno che venga riconosciuto l’accreditamento dei posti aggiuntivi provenienti dall’IKT e venga di conseguenza rimodulato il tetto di spesa per l’anno 2009 a favore di quelle strutture che si sono fatte carico nel tempo di pazienti e operatori di quella struttura riabilitativa; che la Regione mantenga i precedenti impegni in tema di programmazione sanitaria assunti con propria determinazione; che vengano riviste le attuali remunerazioni. Le tariffe sono infatti ferme ormai da 10 anni nonostante ben 3 rinnovi contrattuali e un indiscutibile decennale aumento del costo della vita.

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