Famiglia

Welfare: Maroni, così coinvolgerò le imprese in attività sociali

Un miliardo e 800 milioni di euro: e' la somma che il ministro del Welfare Roberto Maroni intende raccogliere dalle aziende per finanziare gli interventi sul sociale in Italia

di Redazione

Un miliardo e 800 milioni di euro: e’ la somma che il ministro del Welfare Roberto Maroni intende raccogliere dalle aziende per finanziare gli interventi sul sociale in Italia, in cambio di una pressoche’ totale defiscalizzazione dei loro contributi. Il ministro ha spiegato il progetto nei dettagli in un’intervista a Prima Comunicazione. Il progetto diventera’ una delle priorita’ del semestre di presidenza italiano dell’Unione europea. ”La responsabilita’ sociale d’impresa e’ un tema totalmente nuovo per il governo italiano”, dice il ministro del Welfare. ”Sicuramente scontiamo un consistente ritardo rispetto ad altri Paesi europei. Percio’ abbiamo deciso di inserirlo tra le cinque priorita’ che il governo portera’ a Bruxelles nel nostro semestre di presidenza. In Italia il fenomeno si sta sviluppando molto rapidamente. E questo e’ molto positivo. Ma non vogliamo che l’intervento delle aziende sul sociale e la ‘responsabilita’ sociale’ si riducano a una pura campagna di marketing. Senza regole, senza uno standard e senza qualcuno che verifichi che un’azione di marketing legato a una causa sociale o di raccolta fondi corrispondano al vero, si possono verificare degli abusi a danno del cittadino e della credibilita’ di iniziative di questo tipo”. Un punto chiave del progetto e’ la definizione della percentuale di deducibilita’ per le aziende. ”Nella delega della riforma fiscale, nell’art. 3 della legge delega in discussione in Parlamento, si prevede la deducibilita’ per le liberalita’ fatte dai privati a favore della famiglia e del sociale, ma non viene fissata una percentuale”, spiega Maroni. ”Io credo che debba essere vicina al 100% delle contribuzioni date. Ma su questo discuteremo in sede d’attuazione della delega”. ”Intendiamo -prosegue Maroni nell’intervista a Prima- coinvolgere le imprese nel finanziamento di parte delle politiche di Welfare. Vogliamo dare un orientamento ai finanziamenti, perche’ c’e’ bisogno d’investimenti in Italia, perche’ ci sono interventi o emergenze che possono e devono essere finanziati dal privato. Per esempio, il tema degli anziani non autosufficienti, per cui stiamo studiando una soluzione insieme con il ministro della Sanita’, Girolamo Sirchia. Vogliamo mettere a disposizione del Welfare italiano un sistema, ancora da definire, di coinvolgimento del pubblico, del privato profit e del privato sociale, cioe’ dell’associazionismo e del volontariato che oggi sono lo strumento piu’ importante nella gestione dell’intervento sul sociale”. Ma quali saranno i tempi di realizzazione del progetto? ”L’iter di definizione e l’approvazione delle leggi si concluderanno nel 2003. Il progetto partira’ operativamente a fine 2004”, anticipa il ministro del Welfare. ”Noi saremo in grado, a fine 2004, di poter dire alle aziende: ‘Tu finanzia le politiche sociali, sottoponiti alle certificazioni e avrai un premio’. Tutto servira’ anche a rendere piu’ etico il complesso del mercato perche’ chi non si certifica non potra’ utilizzare questi vantaggi”. ”Il governo non ha nessuna intenzione dirigista”, conclude Maroni. ”La gestione delle risorse verra’ fatta dal privato sociale. Noi vogliamo indicare quali sono le politiche di Welfare su cui intervenire. Il ‘fondo’ messo a disposizione del sistema italiano di Welfare verra’ gestito dal privato sociale. Avra’ un ruolo importante l’Agenzia del Terzo settore che dovra’ iniziare a coordinare la gestione di questo fondo. Dovra’ diventare a tutti gli effetti un’Authority”.


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