Cultura
Welfare. La spesa sociale crolla al Sud
Lo rivela un'indagine della Cgia di Mestre: anziani non autosufficienti, disabili, disoccupati, famiglie bisognose peggiorano le loro condizioni
Diminuisce al Sud la spesa sociale. Lo rileva un’indagine della Cgia di Mestre (associazione che raggruppa piccole imprese e artigiani) condotta nei 105 comuni capoluogo di provincia d’Italia. Tra il 1999 e il 2003 emerge infatti il calo nelle principali città del Mezzogiorno: Caserta registra un -78%, Reggio Calabria -34%, Catania -12,2% e Napoli – 11,5%. E anche in termini assoluti la spesa pro capite è più elevata al Nord, soprattutto nei Comuni delle regioni a statuto speciale: a Trento raggiunge i 551 euro, a Bolzano i 400,40 euro e a Gorizia 307,70 euro. Primo Comune incluso in una Regione che non è a statuto speciale è Modena che si piazza al 5° posto (285,90 euro pro capite).
La Cgia osserva quindi che anziani non autosufficienti, disabili, disoccupati, famiglie bisognose, categorie disagiate presenti in maggior misura nel Mezzogiorno, hanno sicuramente già registrato un peggioramento delle loro condizioni di vita. Infatti la spesa sociale riguarda quella destinata dai singoli comuni agli asili nido, ai servizi di infanzia e per i minori, alle strutture residenziali e di ricovero per anziani, all’assistenza in genere , alla beneficenza pubblica e ai servizi alla persona, etc.
“Per il cosiddetto welfare locale – spiega la Cgia – non solo si spende di più nelle città del Nord, ma ciò che preoccupa maggiormente è che tra il 1999 e il 2003 (ultimo dato disponibile) la diminuzione della spesa è stata significativa per molte grandi città del Mezzogiorno”.
“Pertanto, il rilancio del Sud non passa solo – commenta il segretario della CGIA di Mestre Giuseppe Bortolussi – attraverso il rilancio economico delle imprese private di quell’area ma anche attraverso un intervento straordinario di sostegno delle fasce sociali più deboli. Purtroppo, alla luce della difficile situazione di bilancio di molti enti locali meridionali, è difficile pensare di in invertire la tendenza registrata in questi ultimi anni”.
L’indagine della Cgia registra comunque anche qualche eccezione tra i capoluoghi del Sud: si tratta di Caltanisetta (+ 103,3%), Frosinone (+ 105,8%) e Vibo Valentia (+169,3%).
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