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Welfare: Ires, Finanziaria mette in crisi Comuni e Sud

L'allarme dall'Ires, l'Istituto di ricerche economiche e sociali della Cgil

di Redazione

Lo stop all’autonomia impositiva e la riduzione dei fondi statali rischiano di mettere in crisi l’impegno dei comuni nelle loro principali funzioni, incluso il welfare che costituisce un terzo dell’intera attivita’ dei comuni. Non solo: gli effetti dei tagli saranno differenziati, ed a soffrirne di piu’ potrebbero essere il Sud del Paese e i comuni di dimensioni medio-grandi, quelli cioe’ dove si registra una maggiore dipendenza dalle risorse esterne. L’allarme e’ arrivato oggi nel corso del convegno ‘Il welfare locale fra crescita e involuzione’ promosso dall’Ires, l’Istituto di ricerche economiche e sociali nella sede della Cgil, a Roma. Per il biennio 2003-2004 il rispetto degli obiettivi del Patto di stabilita’ produrra’, sulla base dei dati tendenziali, una riduzione dei trasferimenti ai comuni per oltre 2,6 miliardi di euro, hanno spiegato il ricercatore Clemente Tartaglione, che ha messo a punto uno studio per l’Ires, e Maria Luisa Mirabile, responsabile dell’area welfare dello stesso istituto, secondo la quale, tra l’altro, ”le azioni governative in campo sociale puntano a una riduzione generalizzata degli interventi e non a un loro riequilibrio”. La situazione, poi, diventa ancora piu’ delicata se si aggiunge la mancata entrata per il blocco delle addizionali Irpef che puo’ stimarsi, solo per il 2003, in 700 milioni di euro, il mancato adeguamento dei trasferimenti all’inflazione e il taglio al Fondo per le politiche sociali da 1,53 miliardi del 2003 a 1,2 miliardi nel 2004. Analizzando poi la spesa, l’Ires rileva come il welfare sia centrale all’interno dei bilanci comunali: gli interventi in campo sociale assorbono il 29% delle erogazioni correnti e il 12% di quelle in quota capitale. In termini di spesa corrente particolarmente rilevante e’ invece l’attivita’ riconducibile alla funzione amministrazione (30%) a cui seguono le spese per la salvaguardia del territorio (21%), quelle per viabilita’ e trasporti (10%), le spese per lo sviluppo (6%) e la sicurezza (5%). Per quanto riguarda invece la composizione delle risorse, lo studio evidenzia come nelle amministrazioni locali le risorse proprie si fermano intorno al 60% delle entrate e i trasferimenti erariali garantiscono la copertura della restante quota della spesa corrente. Per realizzare l’equilibrio del bilancio 2003, tra le azioni per aumentare le risorse interne – conclude la ricerca – e’ centrale intensificare l’attivita’ di accertamento tributario su Ici e tassa rifiuti, recuperando le evasioni.


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