Politica
Welfare: i Comuni vi investono lo 0,4% del Pil
I dati, riferiti al 2004, resi noti oggi dall'Istat
Le risorse impegnate per l’assistenza sociale erogata a livello locale nel 2004 ammontano a 5 miliardi 377 milioni di euro. La spesa pro-capite nazionale e’ di 92,0 euro ed e’ mediamente piu’ alta nelle regioni settentrionali. I dati sono stati diffusi stamane dall’Istat. I comuni del Centro e del Mezzogiorno gestiscono singolarmente la maggior parte delle attivita’ socio-assistenziali; infatti le quote di spesa impegnate direttamente dai comuni sono superiori all’85% e prossime al 100% in alcune regioni del Mezzogiorno.
I comuni del Nord, invece, per adempiere alle loro funzioni socio-assistenziali si avvalgono di varie forme associative intercomunali e la quota di spesa impegnata dai singoli comuni e’ inferiore al 70%.L’assistenza fornita dai comuni riguarda principalmente le famiglie con minori, anziani e disabili. Su tali aree di utenza si concentra piu’ dell’80% delle risorse impegnate, mentre i servizi destinati alle altre tipologie di beneficiari assorbono quote di spesa molto piu’ contenute: il 7% per le politiche di contrasto alla poverta’ e all’esclusione sociale, il 2% per gli immigrati, l’1% per i tossicodipendenti. La spesa per l’assistenza sociale erogata a livello locale nel 2004 ammonta a 5 miliardi 377 milioni di euro, con un valore pari allo 0,4% del Pil. Dal confronto con la prima rilevazione censuaria sull’argomento, riferita all’anno precedente, la spesa (5 miliardi 377 milioni di euro) risulta aumentata del 3,4%, mentre e’ rimasto invariato il rapporto fra spesa e Prodotto Interno Lordo.
Il rapporto fra le risorse impegnate e la popolazione residente consente di inquadrare con maggior nitidezza le differenze territoriali che caratterizzano fortemente il fenomeno. Il valore piu’ elevato si e’ registrato nel Nord-est, dove i comuni hanno speso mediamente in un anno 134 euro per abitante, contro una media nazionale di 92 euro. I comuni del Sud, al contrario, spendono appena 38 euro pro-capite per erogare servizi e interventi socio-assistenziali, evidenziando una netta distanza dal resto del paese e difficolta’ persistenti a prendersi carico delle necessita’ di assistenza dei propri cittadini. In Calabria, con appena 27 euro per abitante, si raggiunge il livello piu’ basso e non molto distante si colloca la Campania, con meno di 32 euro per abitante. Tra le regioni del Mezzogiorno il valore piu’ alto e’ quello della Sardegna, con una spesa superiore alla media nazionale (circa 100 euro per abitante) e paragonabile a diverse regioni del Centro e del Nord.La spesa pro-capite piu’ alta in Italia risulta quella della Valle d’Aosta (343 euro); seguono in graduatoria le Province Autonome di Bolzano e Trento, con valori ben al di sopra di 200 euro per abitante. In tutte le altre regioni del Nord e del Centro i valori sono compresi fra poco piu’ di 100 e poco meno di 150 euro, con le sole eccezioni del Veneto (94 euro), delle Marche (quasi 93 euro) e dell’Umbria (77 euro). A livello nazionale la spesa per i servizi sociali e’ gestita dai singoli Comuni per circa il 76%, mentre circa il 17% della spesa risulta impegnata dai comuni in forma associata e quasi il 7% e’ gestita dai distretti socio-sanitari delle Asl per delega dei comuni.
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