Welfare

Welfare: finanziare assistenza anziani non autosufficienti

Ecco le proposte dell'Isvap, l'Istituto di vigilanza sulle assicurazioni, per fronteggiare il problema dell'assistenza agli anziani non autosufficienti

di Paolo Manzo

Finanziare l’assistenza agli anziani non autosufficienti attraverso un sistema di assicurazione obbligatoria come in Germania, oppure includere obbligatoriamente il rischio di non autosufficienza tra le coperture assicurative offerte dai Fondi pensione. Sono le proposte dell’Isvap, l’Istituto di vigilanza sulle assicurazioni, per fronteggiare il problema dell’assistenza agli anziani non autosufficienti. ”La prima proposta riguardante l’attuazione di un sistema di assicurazione obbligatoria che ricalca l’esperienza tedesca nel nostro Paese?, dice Giovanni Manghetti, presidente dell’Isvap, ?a tale riguardo, si sono quantificati i costi della copertura assicurativa sulla base di ipotesi sull’andamento demografico della popolazione, degli anziani disabili, tassi di disabilità, costi dell’assistenza, mix di prestazioni (assistenza domiciliare/residenziale)”. In particolare, prevedendo il finanziamento delle spesa nella sua ripartizione attuale (95% assistenza domiciliare e 5% residenziale) e tenuto conto di quanto già spende lo Stato, il prelievo su salari e pensioni risulta stimato nell’ordine dell’1,4%, dice l’Isvap, in valori assoluti, su un reddito medio annuo di circa 17 mila euro il contributo annuo sarebbe pari a 233 euro annui che, supponendo una suddivisione tra datori di lavoro e lavoratori, si traduce per il lavoratore in un costo inferiore ai 10 euro al mese. È ovvio che, qualora si prevedesse, in una prima fase, la sola assistenza di natura domiciliare, costi e prelievo sarebbero inferiori. ”La seconda proposta concerne l’inclusione obbligatoria del rischio di non autosufficienza tra le coperture offerte dai Fondi pensione a contribuzione definita?, continua Manghetti, ?la prestazione, in questa seconda ipotesi, consisterebbe in una integrazione della rendita pensionistica a partire dall’età del pensionamento al verificarsi della non autosufficienza di tipo grave”. Prendendo a riferimento la prestazione in forma di una rendita annua di circa 6.200 euro in caso di non autosufficienza grave, spiega l’Isvap, il costo annuo della copertura è stato stimato in 190 euro per un trentacinquenne ed in 404 euro per un quarantacinquenne, che a partire da tali età aderiscono al piano assicurativo. Gli assicuratori, invece, ipotizzano un sistema basato su tre pilastri: ”Un primo pilastro pubblico, destinato a coprire le esigenze di base, impostato su livelli essenziali e uniformi d?assistenza?, dice Alfonso Desiata, presidente dell’Ania, ?un secondo pilastro collettivo e professionale, destinato a fornire un primo livello di prestazioni integrative, nel quale potranno coesistere schemi fiscalmente incentivati prestati da appositi fondi assistenziali integrativi o da polizze collettive sottoscritte presso compagnie di assicurazione private; un terzo pilastro a carattere individuale, destinato a completare ed arricchire le prestazioni offerte dai primi due pilastri”. Intanto il Governo è pronto a costituire una Commissione mista tra esperti del lavoro, assicurazioni e rappresentanti dei ministeri interessati ”per arrivare entro l’anno?, spiega Giuseppe Galati, sottosegretario alle Attività Produttive, ?ad una legislazione specifica in materia. L’obiettivo è quello di un sistema fiscale che possa agevolare quest?attività”.


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