Welfare

Welfare competition

di Flaviano Zandonai

Sono usciti i nuovi sati Istat sulla spesa sociale dei comuni. Peccato che l’ente di statistica abbia chiuso le indagini sulle cooperative sociali. Ne sarebbe uscito un quadro davvero completo sul welfare locale, scorporando la parte data in gestione dai comuni e andando ad indagare i servizi gestiti da queste imprese al di fuori del circuito del finanziamento municipale (e pubblico in generale). A proposito di finanziamento: l’offerta municipale si regge sostanzialmente su “risorse proprie”, in particolare nelle aree del Centro Nord Italia dove si arriva a percentuali vicine al 70%. Vien da dire che il federalismo municipale nel welfare c’è già, eccome! Ma da dove vengono queste risorse? Immagino soprattutto da tassazione locale e redditività dei servizi pubblici locali (ed ecco spiegato perché le municipalizzate non si mollano). Ma probabilmente una parte crescente delle risorse è anche in forma di contributo a fondo perduto, sia di origine privata che pubblica. I comuni prendono soldi – molti – dalle fondazioni bancarie, partecipano al cinque per mille, raccolgono donazioni da singoli cittadini e imprese, come racconta nel suo blog Dario di Vico. E questo complica ulteriormente il quadro delle relazioni col non profit, soprattutto quello di tipo produttivo. Da una parte è fornitore di servizi per i comuni, dall’altra co-partecipa con le stesse municipalità alla definizione delle politiche nei Piani di zona e, dall’altra ancora, compete per l’acquisizione di risorse donative. Una competizione non da poco: le risorse non sono forse molte in termini assoluti, ma sono cruciali per mantenere l’equilibrio economico del sistema dei servizi sociali. La spesa, infatti, cresce (anche se non molto in valori costatnti) e con essa aumenta la platea dei beneficiari e la gamma dei servizi. Posto che i dati Istat sono aggiornati a fine 2008 sarebbe interessante vedere come stanno operando i comuni, soprattutto quelli che hanno investito molto e devono gestoire una quota di spesa sociale significativa. Ultima nota: scarsissima la spesa dei comuni per servizi di contrasto alle dipendenze. Forse sono di competenza di altre strutture pubbliche, ma un problema così pervasivo a tutti i livelli (fasce della polazione, tipologia di dipendenza, ecc.) meriterebbe ben altra attenzione.

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