Welfare

Welfare che impresa! In palio 300mila euro

Lanciata la seconda edizione della call for ideas che premierà i tre migliori progetti dedicati al welfare di comunità a forte caratterizzazione tecnologica. Tra i promotori oltre a Fondazione Accenture, Fondazione Bracco e Ubi Banca anche Fondazione Golinelli

di Antonietta Nembri

Agricoltura sociale, valorizzazione del patrimonio culturale e conservazione del paesaggio, welfare culturale e inclusivo, servizi alla persona e welfare comunitario: sono questi i settori al centro della seconda edizione di “Welfare che impresa!” il concorso che vuole premiare le startup sociali e che dopo il successo della prima edizione punta al bis con un parterre che si è ampliato sia tra i promotori sia tra i partner tecnici. Promosso fin dalla prima edizione da Fondazione italiana Accenture, Fondazione Bracco, Ubi Banca e da quest’anno da Fondazione Golinelli il concorso è stato presentato oggi a Milano nella sede di Fondazione Accenture.

A fare gli onori di casa Anna Puccio, segretario generale di fondazione Italiana Accenture che ha puntato decisamente su social innovation e digital social innnovation, tematiche sulle quali «vogliamo stimolare il Terzo settore e in questa call for idea sono già presenti i semi: accanto ai vincitore della prima edizione abbiamo potuto osservare dei finalisti molto interessanti e soprattutto è emerso come si stia formando un ecosistema attorno a questa idea del welfare di comunità». Ha inoltre sottolineato come se è vero che ora si punta a formare i giovani non va dimenticato che si dovrebbe iniziare a pensare anche a «ri-formare i cinquantenni». E sul ruolo delle fondazioni nel campo dell’innovazione sociale ha aggiunto «dobbiamo essere agenti di cambiamento. Il Terzo settore ha bisogno di grandi partnership per essere aiutato piuttosto che fondi a pioggia».
Le ha fatto eco Gaela Bernini, del comitato di gestione di Fondazione Bracco «è stata un’esperienza molto bella che si rinnova, la nostra partecipazione nasce dall’idea che la filantropia sia strategica e il nostro ruolo è quello di favorire la crescita e la cultura imprenditoriale nell’affrontare le sfide sociali, facendo leva sulle idee dei giovani». Guido Cisternino, responsabile Terzo settore ed economia civile di Ubi Banca ha definito importante il mix di risorse a disposizione in questo premio (Fondazioni, università e centri di ricerca) «da parte nostra noi facciamo credito e in questo modo responsabilizziamo i giovani che devono pensare alla sostenibilità del proprio progetto che deve avere anche una ricaduta sociale». Nuovo player al tavolo del promotori Fondazione Golinelli il cui direttore generale ha sottolineato che «lo sviluppo passa anche per l'innovazione sociale e le imprese sono agenti di cambiamento fondamentali per la capacità di execution, soprattutto quando al fine di produrre profitto economico si associa un obiettivo che aspira al cambiamento con positivo impatto sociale. Per questo servono risorse finanziarie pazienti e un approccio culturale e scientifico: una visione di fondazioni di impresa e di famiglia imprenditoriali che individuano nell'educazione all'imprenditorialità delle nuove generazioni una leva fondamentale per lo sviluppo».

Il concorso, promosso sulla piattaforma ideaTRE60, ha il contributo scientifico di Aiccon e Politecnico di Milano – Tiresia e la partnership tecnica degli incubatori PoliHub (Milano), SocialFare (Torino), Campania NewSteel (Napoli) premierà i tre migliori progetti che dovranno essere capaci di generare impatto sociale e occupazionale, avere una connotazione fortemente tecnologica, essere promossi sul territorio attraverso la creazione di reti, essere scalabili, replicabili ed economicamente sostenibili rispondendo ai principi della digital social innovation.

Fondazione Italiana Accenture, Fondazione Bracco, Fondazione Golinelli premieranno i tre migliori progetti con un riconoscimento in denaro di 20mila euro e con un riconoscimento del valore di 5.000 euro per l’incubazione. Ubi Banca metterà a disposizione per ciascun vincitore un finanziamento fino a 50mila euro, a tasso 0% della linea Ubi Comunità per soggetti non profit, insieme a un Conto corrente Formula Impresa No Profit con 36 mesi di canone gratuito.
I progetti vincitori si aggiudicheranno inoltre un percorso di incubazione della durata di 4 mesi per l’affiancamento e un ulteriore sviluppo della loro idea progettuale, a cura di PoliHub (Milano), SocialFare (Torino), Campania NewSteel (Napoli).
I promotori si riservano di premiare ulteriori idee progettuali oltre alle 3 sopra riportate per un monte premi complessivo del concorso fino a 300mila euro.

La presentazione della seconda edizione di Welfare che impresa è stata anche l’occasione per conoscere da vicino i due progetti vincitori della prima edizione: Bed&Care (vincitore per la categoria Nord e Centro) e Smart Donor (Sud). Il primo è stato presentato da Pierfabrizio Salberini che ha illustrato come il progetto abbia l’obiettivo di impattare sulla filiera turistica per soddisfare una quota di mercato (solo in Europa 138 milioni di persone) rappresentata da persone con disabilità, i cosiddetti turisti con esigenze particolari e tutto con un istant booking «vogliamo scardinare l’idea del “viaggio per disabili” erogando servizi ad hoc». L’obiettivo per il prossimo anno di Bed&Care è quello di passare al mercato estero. Marco Cannemi ha illustrato invece la web application dedicata ai donatori di sangue «abbiamo co-progettato l’app con le associazioni, al momento abbiamo 55 associazioni iscritte, non solo al Sud».

Mario Calderini, docente del Politecnico di Milano e Paolo Venturi, direttore di Aiccon hanno parlato dell’importanza delle tecnologiche che hanno cambiato la forma delle imprese e dell’intervento delle imprese sociali, basti pensare alla sharing economy che non esisterebbe senza tecnologia o i nuovi metodi di assistenza a distanza. «Ci saranno pezzi del Terzo settore e del profit che si ibrideranno» ha osservato Calderini. Venturi da parte sua ha concluso sottolineando come esista una «simbiosi tra sviluppo territoriale e welfare: lo sviluppo incorpora il ben-essere e il ben-essere è un tracciato dello sviluppo territoriale»

Per inviare la propria idea progettuale c’è tempo fino alle ore 12 del 15 settembre. Potranno partecipare alla call le startup sociali under 35 costituite da non più di 5 anni (non successivamente alla data di chiusura delle candidature del concorso del 15 settembre).

Per leggere il bando completo: welfarecheimpresa.ideatre60.it

In apertura foto di Joanna Fransa/Unsplash

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