Lavoro & genitorialità

Welfare aziendale? Non c’è senza supporto (psicologico) ai genitori

Openjobmetis lancia nuovi strumenti e servizi dedicati a mamme e papà per la tutela della genitorialità e per favorire la conciliazione dei tempi di vita e i tempi di lavoro

di Sabina Pignataro

Openjobmetis Spa – prima e unica Agenzia per il Lavoro quotata in Borsa Italiana  ha deciso di implementare ulteriormente il set di misure del proprio welfare aziendale attraverso “WoW-Parental edition” (WoW è l’acronimo di Welfare Openjobmetis Well-Being). Si tratta di una serie di servizi, strumenti e opportunità dedicati alle mamme e ai papà finalizzato a favorire e tutelare la genitorialità.

L’iniziativa si fonda su una visione nella quale il welfare aziendale non è fatto soltanto di interventi concreti, ovviamente importanti e indispensabili, ma anche di una cultura che pone al centro la tutela della relazione tra genitore e azienda.

Le novità sono tante: l’estensione dell’assicurazione sanitaria integrativa anche ai figli dei dipendenti e due giornate di congedo di paternità aggiuntive a quelle previste dal contratto nazionale; il “Maternity & Paternity Kit”, una guida ai diritti e ai servizi a supporto della genitorialità che consegneremo ai futuri genitori. Inoltre la disponibilità di un pediatra, il prof Massimo Agosti, direttore dei centri di neonatologia e di pediatria di Varese e del Verbano, che risponderà ai genitori su ogni esigenza di confronto pediatrico.

Nel periodo del congedo di maternità – sia quello obbligatorio sia quello facoltativo – chi desidera mantenere il contatto con l’azienda può scegliere di seguire i corsi e-learning proposti dalla OJM Academy e prendere parte agli incontri on line tra il management e tutti i dipendenti per restare informati sull’andamento del Gruppo. Al rientro, le neo mamme potranno inoltre usufruire di un giorno aggiuntivo di smart working settimanale, fino al compimento dell’anno del bambino.


Per accompagnare la delicata fase del rientro al lavoro, Openjobmetis ha predisposto, infine, il kit “We are back to work” che comprende un ciclo di tre incontri per confrontarsi sul tema della genitorialità e la consegna del libro della psicologa e psicoterapeuta Cristina Di Loreto “Mamma, rimettiti al primo posto!” (edito da Red Edizioni). Di Loreto è ideatrice di Me First®, progetto nato dal primo metodo di empowerment psicologico dedicato al benessere dei genitori come individui, con cui abbiamo già iniziato un percorso incontri coi genitori di OJM prima dell’estate.

«Quando possiamo supportare le madri e i padri di realtà aziendali come Openjobmetis» – afferma Cristina Di Loreto – «sappiamo che stiamo insieme cercando di invertire un trend purtroppo ancora negativo. Implementare l’inclusività in azienda e prendersi cura di chi della cura si occupa ogni giorno è oggi sempre più necessario. Il percorso fatto fino ad ora è stato per noi una bellissima conferma. Abbiamo visto tantissime mamme e moltissimi papà connessi per acquisire strumenti psicologici per migliorare l’alleanza genitoriale e ristabilire equilibri di coppia, per gestire l’approccio al digital dei propri figli e rompere insieme stereotipi di genere legati all’accudimento. Supporteremo le persone di Openjobmetis tramite workshop di gruppo che permettano loro di acquisire strumenti e strategie per il benessere psicologico e rompere stereotipi limitanti e concluderemo con un salotto virtuale di condivisione dei traguardi personali e delle riflessioni nate nel percorso anche in riferimento al rientro al lavoro».

«Credo che oggi le organizzazioni possano e debbano fare molto per supportare le persone nella loro esperienza di vita professionale e personale promuovendo un contesto lavorativo che crei benessere e che metta nelle condizioni di poter esprimere al meglio se stessi e la propria unicità» – ha dichiarato Marina Crespi, People & Culture Manager del Gruppo Openjobmetis. «La conciliazione della vita professionale e personale e il sostegno alla genitorialità sono certamente alcuni dei temi da cui siamo voluti partire perché abbiamo sentito forte l’esigenza delle nostre persone e perché riteniamo debbano essere una responsabilità collettiva e di impresa».

Foto in apertura, Richard Sagredo  by Unsplash

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