Politica

Welfare: Acli, le forze politiche si rimettano al giudizio dei lavoratori

Il presidente Olivero: "Anche l'opposizione prenda atto del risultato e dia il proprio sostegno in Parlamento, nell'interesse del bene comune"

di Maurizio Regosa

E’ un “ottimo risultato”, secondo le Acli, quello uscito dalle consultazioni tra i lavoratori sul protocollo sul welfare firmato a luglio tra governo e parti sociali. Innanzitutto “per l’alta partecipazione al voto tra i lavoratori”, afferma il presidente Andrea Olivero in un comunicato: i lavoratori sembrano aver capito che siamo di fronte ad un accordo che tenta di guardare al futuro, nell’interesse comune, dando voce ai soggetti più deboli come i giovani e i precari”.
“Ci sono state certamente delle resistenze – aggiunge Olivero -, soprattutto nelle grandi fabbriche. In parte sono comprensibili, in parte appaiono condizionate dal clima politico che si è creato intorno a questa consultazione, che ha posto a dura prova l’autonomia dei lavoratori e dei sindacati stessi. Ma l’azione dei sindacati è stata complessivamente premiata”.
Per il presidente delle Acli “il Governo è chiamato ora a tenere conto del parere espresso complessivamente dai lavoratori, e pare davvero incomprensibile che non vogliano rimettersi a questo giudizio proprio quelle forze politiche che avevano annunciato come risolutivo l’esito della consultazione. Ci aspettiamo poi in Parlamento un comportamento responsabile anche da quelle forze d’opposizione che a luglio avevano dichiarato la propria disponibilità a sostenere l’accordo. Un testo che ha trovato così largo consenso tra i lavoratori e le parti sociali, dovrebbe ottenerne altrettanto tra le forze politiche tutte, di maggioranza e opposizione. Nell’interesse del bene comune”.

17 centesimi al giorno sono troppi?

Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.